KEMET
Durante la notte il tempo si dilata e si distende come una nebbia dove tutto è permesso.
Sembra quasi fermarsi: racchiude l’attimo invece di avanzare. Una certa fluidità caratterizza un viaggio notturno e subconscio.
Un viaggio consapevole di scoperta, di celate identità parlate dal corpo. Ogni barriera cade, mentre cala la notte.
“Kemet”, in egiziano antico “Terra Nera” è un progetto che promuove la danza inclusiva che esplora la dimensione della notte, commissionato dalla compagnia nazionale olandese Introdans per il progetto HubClub’23, in cui dieci coreografi internazionali sono stati invitati a partecipare con brevi nuove creazioni, coinvolgendo danzatori professionisti e amatori provenienti da differenti mondi diversi. Il debutto è previso ad Arnhem, il 25 maggio 2023. Una prima versione del duetto Kemet verrà presentato in anteprima come restituzione di residenza al TEX – Il Teatro dell’ExFadda, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, il 19 maggio 2023
WABI-SABI
“La salita e la discesa sono la stessa cosa. Egli doveva scendere nel profondo di se stesso e rimanervi: in quell’oscurità interiore senza rifugio, senza speranza. Solo cosi si avrebbe raggiunto la salvezza. […] Nessuno vuole soffrire, eppure i più fortunati tra noi imparano dal nostro dolore. Diventiamo chiaramente, gioiosamente, consapevoli della causa di tutte le sofferenze: invece del sonno ricordiamo il dolore – una grazia violenta plasma le nostre mani. L’umiltà segue come un risultato naturale. Impariamo a perdere il controllo: scopriamo anzi di non averlo mai avuto. Ci arrendiamo a ciò che è. […] Come un albero che perde le foglie: se ne sta nel freddo inverno, completamente esposto, totalmente arreso.”
Stephen Mitchell, Giuseppe e la via del perdono.
“Wabi-Sabi”, dal giapponese, offre una visione del mondo incentrata sull’accettazione della transitorietà delle cose e sulla ricerca della bellezza nell’ imperfetto, effimero e incompleto delle nostre vite. Wabi-Sabi esplora il nostro viaggio di vita come individui, perlopiù in costante insoddisfazione e in diversi stadi di tormento, e propone una riflessione sulla nostra esistenza. L’accettazione dell’essenza della nostra natura e della bellezza che si può trovare nell’imperfezione, porta crescita, rinnovamento e gioia.
KEMET
Durante la notte il tempo si dilata e si distende come una nebbia dove tutto è permesso.
Sembra quasi fermarsi: racchiude l’attimo invece di avanzare. Una certa fluidità caratterizza un viaggio notturno e subconscio.
Un viaggio consapevole di scoperta, di celate identità parlate dal corpo. Ogni barriera cade, mentre cala la notte.
“Kemet”, in egiziano antico “Terra Nera” è un progetto che promuove la danza inclusiva che esplora la dimensione della notte, commissionato dalla compagnia nazionale olandese Introdans per il progetto HubClub’23, in cui dieci coreografi internazionali sono stati invitati a partecipare con brevi nuove creazioni, coinvolgendo danzatori professionisti e amatori provenienti da differenti mondi diversi. Il debutto è previso ad Arnhem, il 25 maggio 2023. Una prima versione del duetto Kemet verrà presentato in anteprima come restituzione di residenza al TEX – Il Teatro dell’ExFadda, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, il 19 maggio 2023
WABI-SABI
“La salita e la discesa sono la stessa cosa. Egli doveva scendere nel profondo di se stesso e rimanervi: in quell’oscurità interiore senza rifugio, senza speranza. Solo cosi si avrebbe raggiunto la salvezza. […] Nessuno vuole soffrire, eppure i più fortunati tra noi imparano dal nostro dolore. Diventiamo chiaramente, gioiosamente, consapevoli della causa di tutte le sofferenze: invece del sonno ricordiamo il dolore – una grazia violenta plasma le nostre mani. L’umiltà segue come un risultato naturale. Impariamo a perdere il controllo: scopriamo anzi di non averlo mai avuto. Ci arrendiamo a ciò che è. […] Come un albero che perde le foglie: se ne sta nel freddo inverno, completamente esposto, totalmente arreso.”
Stephen Mitchell, Giuseppe e la via del perdono.
“Wabi-Sabi”, dal giapponese, offre una visione del mondo incentrata sull’accettazione della transitorietà delle cose e sulla ricerca della bellezza nell’ imperfetto, effimero e incompleto delle nostre vite. Wabi-Sabi esplora il nostro viaggio di vita come individui, perlopiù in costante insoddisfazione e in diversi stadi di tormento, e propone una riflessione sulla nostra esistenza. L’accettazione dell’essenza della nostra natura e della bellezza che si può trovare nell’imperfezione, porta crescita, rinnovamento e gioia.
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