Lo spettacolo racconta alcune tragedie degli eroi e degli dei dell’antichità, attraverso i linguaggi del teatro comico e della maschera.
Lo spettacolo si ispira ad una forma di teatro molto antica che è alla base del teatro comico occidentale e che nasce e si sviluppa a cavallo fra il V e III sec a.C. nella Magna Grecia, in particolare modo a Taranto: il teatro Fliacico, a cui si intende ridare luce perché ha influenzato il modo di fare teatro dei latini e successivamente dei comici dell’arte italiani, i quali hanno dato vita al mestiere del teatro moderno.
I nostri protagonisti sono alcuni dei grandi eroi tragici: Achille, Ulisse, Medea. Le loro vicende sono tratte direttamente dalle opere tragiche di riferimento e sono state riscritte in chiave comica e con linguaggi e riferimenti contemporanei, proprio per avvicinare l’esperienza di questi miti antichi all’esperienza quotidiana dei ragazzi di oggi.
Attraverso le avventure, o meglio le disavventure, dei nostri eroi si affrontano grandi temi quali: la vita e la morte, l’amore, la giustizia.
Cercando di ricreare una cosmogonia comica ci siamo lasciati ispirare anche da autori contemporanei, come Italo Calvino e la sua opera Le Cosmicomiche. Per cui lo spettacolo vuol essere un omaggio all’autore italiano che, a nostro avviso, più di tutti ha saputo coniugare verità scientifica e verità fantastica attraverso una linea narrativa profonda e al contempo ironica.