Immaginabili frequentatori di un qualche “bar Florida”, tipico di molti paesini dell’Italia degli anni della ricostruzione e del boom economico, attraversano la scena e abitano il bar dandogli vita. L’artista, l’uomo strambo del nord, il meccanico chiacchierone e nostalgico del sud, compongono e descrivono, con l’ironia e la saggezza impastata di dolore della gente più umile, la memoria di un’intera nazione, muovendosi tra scenografie sospese e spazi che non sono solo del palcoscenico.
Tra loro il poeta, che insieme alla banda musicale trasforma in storie narrate quei frammenti di vita che esprimono il senso di appartenenza ad una comunità che è luogo e storia insieme, e dunque memoria, “paese”, per dar vita ad un racconto più che mai attuale, in cui chi narra è anche narrato.
“Io intanto – è il poeta a parlare – mi lascio andare. Nessuno ci fa caso. È solo un momento…. di due bambini che si raccontano canzoni, di un marito che accontenta la moglie, di una figlia che ritorna a casa, di tre versi che sono dimore / su una striscia / di mare.”.