Lo spettacolo è molto più di una rivisitazione della tragedia shakespeariana: è un gioco teatrale anarchico, una miscela esplosiva di comicità surreale e dramma intimo, dove la follia creativa di Filippo Timi unita alle incredibili interpretazioni degli attori, trasforma il classico shakespeariano in un cabaret esistenziale, contemporaneo e vibrante, capace di colpire, emozionare e sorprendere.
Il Principe di Danimarca di Timi è folle, vitale, pop, fuori dagli schemi, desideroso di liberarsi di un destino che sembra incombere, Gertrude (Lucia Mascino) diventa una madre feroce capace di scuotere dalle viscere un figlio inerme, Ofelia (Elena Lietti) innamorata e perduta, trova la forza di raccontare il suo dramma negli ultimi attimi prima di annegare; intorno a questi personaggi shakespeariani irrompono il fantasma del padre di Amleto con le sembianze di Marilyn Monroe (Marina Rocco) e una soubrette in crisi, stanca di combattere per ruoli che la società le impone.
Amleto² segna il ritorno di un gruppo di lavoro – già straordinario 15 anni fa – che si ritrova con un bagaglio di esperienze, collaborazioni e successi che ne hanno arricchito le prospettive e affinato le capacità interpretative. Questo incontro rinnovato non celebra solo un grande successo del passato, ma una vera e propria rigenerazione della sua potenza. Gli attori, con il loro percorso maturato in teatro, cinema e televisione, si rimettono al servizio di un testo che, proprio grazie a loro, viene amplificato ed elevato, trovando nuovi livelli di profondità e vitalità.
Amleto² è stato 15 anni fa il debutto teatrale come regista di Filippo Timi, rivelando fin da subito un talento straordinario. È sorprendente riscoprire oggi come, nonostante fosse alla sua prima esperienza registica, Timi sia riuscito a creare uno spettacolo animato da una forza vitale travolgente e da una libertà espressiva fuori dal comune, sicuramente fuori dagli schemi teatrali.