La cantata dei pastori prende spunto da quelle che sono le tradizioni più pure delle festività natalizie per portarle al pubblico in questo magico periodo.
Le scelte musicali passano attraverso un percorso tra il sacro-colto e il sacro-popolare della tradizione centro-sud Italia, fondendosi con materiale letterario (testi poesie, lettere) tratte da opere famose quali La cantata dei pastori del Perrucci, alcune laudi di Jacopone da Todi, alla scena del Presepio di Natale in Casa Cupiello, fino alle novene del santo Natale tratte dalle Lezioni del predicare all’apostolica di S. Alfonso Maria di Liguori meglio conosciute come Quannonascette ninno.
Un concerto, di tammorre, violino, organetto, nacchere e fisarmonica, e l’inconfondibile suono delle zampogne, che si alterna a poesie e momenti di drammatizzazione, di tale intensità da coinvolgere ed emozionare un pubblico eterogeneo, grandi e piccini.Tra i pezzi interpretati anche antiche nenie della antica tradizione barese. La cantata viene aperta con una Pastorale e viene chiusa con una forma di canto questuale ancor oggi in uso in molti paesi al centro sud che è la ‘NFERTA (o Offerta) dove i cantori passano di casa in casa facendosi offrire del cibo e del vino in cambio di canti e balli.