Lo spettacolo è liberamente ispirato alla storia “La Penta mano-mozza” de “Lu Cunto De Li Cunti” di Gianbattista Basile. Il Re di Pietrasecca, decide di sposare sua sorella Bella per via delle sue belle mani, ma questa si rifiuta categoricamente e per punirlo se le taglia e gliele consegna. Il Re, infuriato, la punisce facendola buttare in mare, chiusa in una cassa. Bella peregrinerà a lungo, incontrando ostacoli e impedimenti e, sempre fedele a se stessa, alla fine riconquisterà la perduta felicità. Questa fiaba insegna a credere in se stessi, nei propri principi, senza lasciarsi traviare; a ritenere la libertà il valore più alto dell’umanità, anche se a volte può costare caro. La tecnica rappresentativa scelta è quella del teatro dei burattini, attraverso i loro tratti somatici fortemente connotati, il carattere e gli stati d’animo di cui ogni personaggio è portatore.
Lo spettacolo è liberamente ispirato alla storia “La Penta mano-mozza” de “Lu Cunto De Li Cunti” di Gianbattista Basile. Il Re di Pietrasecca, decide di sposare sua sorella Bella per via delle sue belle mani, ma questa si rifiuta categoricamente e per punirlo se le taglia e gliele consegna. Il Re, infuriato, la punisce facendola buttare in mare, chiusa in una cassa. Bella peregrinerà a lungo, incontrando ostacoli e impedimenti e, sempre fedele a se stessa, alla fine riconquisterà la perduta felicità. Questa fiaba insegna a credere in se stessi, nei propri principi, senza lasciarsi traviare; a ritenere la libertà il valore più alto dell’umanità, anche se a volte può costare caro. La tecnica rappresentativa scelta è quella del teatro dei burattini, attraverso i loro tratti somatici fortemente connotati, il carattere e gli stati d’animo di cui ogni personaggio è portatore.
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