Messaggio per la Giornata Internazionale della Danza 2025 di Mikhail BARYSHNIKOV

Si dice spesso che la danza può esprimere l’indicibile. Gioia, dolore e disperazione diventano visibili; espressioni incarnate della nostra comune fragilità. In questo modo, la danza può risvegliare l’empatia, ispirare gentilezza e suscitare il desiderio di curare anziché di fare del male.

Soprattutto ora che centinaia di migliaia di persone soffrono la guerra, attraversano sconvolgimenti politici e insorgono per protestare contro le ingiustizie, una riflessione onesta è vitale. È un fardello pesante da affidare al corpo, alla danza, all’arte. Eppure, l’arte è ancora il modo migliore per dare forma al non detto, e possiamo iniziare chiedendo a noi stessi: Dov’è la mia verità? Come onoro me stesso e la mia comunità? A chi rispondo?

Mikhail Baryshnikov*

*Nato a Riga, in Lettonia, e residente a New York, Mikhail Baryshnikov è considerato uno dei più grandi ballerini del nostro tempo. In una carriera di oltre 50 anni tra danza, teatro, televisione e cinema, ha lavorato con illustri coreografi e registi. Nel 1990, Baryshnikov ha co-fondato il White Oak Dance Project con il coreografo Mark Morris con l'intento di espandere il repertorio e la visibilità della danza moderna americana. Nel 2005 ha aperto il Baryshnikov Arts a New York City, uno spazio creativo progettato per sostenere artisti multidisciplinari provenienti da tutto il mondo.

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