L'EDITORE
5 titoli selezionati dall'editore
Un grido corale contro ogni guerra, ogni genocidio, ogni supremazia.
La raccolta, composta da dodici racconti e sei poesie, nasce dalla sinergia di quindici autori italiani il cui desiderio è parlare, oggi più che mai, di Palestina. Ciascuno tratta la tragedia di un intero popolo con lo stile e il genere narrativo che più lo rappresenta, spaziando dalla narrativa generale al thriller, dalla fantascienza all’horror. Tutti convinti che la penna possa ferire più di una spada.
Racconti di Chiara Biscella, Marianna Brogi, Gaspare Burgio, Frank Cappelletti, Fabrizio De Sanctis, Vito Introna, Enzo Macrì, Angelo Marenzana, Tatiana Meloni, Fabrizio Paglia, Elvira Rossi, Rosalba Vangelista; e poesie di Giuliana Cavalloni, Meloni, Francesco Antonio Muretti, Francesca Panzacchi, Rossi, Vangelista.
Teo, Alma, Lisa e Savio sono quattro diverse facce di uno stesso disagio. Vivono intrappolati in un passato con cui non riescono a fare i conti. Ogni loro tentativo di voltare pagina, di guardare al futuro con occhi nuovi, s’infrange contro il muro di vecchi traumi mai superati. Quelli che sembrano quattro destini disgiunti vengono coinvolti in una vicenda oscura che farà luce su annose questioni irrisolte.
Sullo sfondo domina l’esigenza di riappacificarsi con il proprio trascorso, anelando a un passato perfetto che consenta a ciascuno di vivere il presente senza l’ossessione di doversi voltare a ogni passo, liberandosi, così, del peso debilitante dei rimpianti.
Quando arriva un bambino in famiglia, i genitori indossano una nuova veste, entrando nel ruolo di educatori. Ma cosa vuol dire educare? Di solito significa aspettarsi che i bambini rispondano alle aspettative dei grandi: dormire la notte, non fare capricci, obbedire alle richieste…
Questo non è educare. Ha più a che fare con l’addestrare. I bambini sono delle persone, hanno loro punti di vista, vivono forti emozioni, hanno delle inclinazioni, amano o meno svolgere alcune attività, hanno dei gusti in tema di alimentazione. Il ruolo del genitore dovrebbe essere principalmente quello di “allenatore emotivo”. Un supporter, quindi, non il primo ostacolo da superare. Essere una guida però non è semplice.
Questo testo nasce per dar voce ai ai bambini. Cosa ci direbbero se potessero parlare?
Saggio afferente al tema storiografico del partigianato meridionale, non si limita a ricostruire la vicenda di Felice Loiodice, emigrato pugliese
condannato a due anni di reclusione dal Tribunale Speciale per appartenenza al Gomirc, e partigiano nel Biellese dove viene catturato e fucilato, ma ha il merito di ricostruire il concorso di tanti pugliesi alla cospirazione clandestina antifascista, agli scioperi operai del 1943, alla lotta partigiana. Emergono figure esemplari quali il barese Vincenzo Lazzo impiccato al Ponte della Pietà di Quarona; il gioiese Cardetta Nicola fucilato a Rassa; i minervinesi Lombardi Michele e Di Palma Giovanni caduti in combattimento, l’operaio coratino Nunzio Strippoli, il primo a entrare nella città di Biella liberata, morto eroicamente in Alta Val Sorba.
Pugliese di nascita, ma romano d’adozione, Fiermonte fu attore di cinema, e prima ancora campione di pugilato; ma fu, nondimeno, gran seduttore e amante di sfide impossibili. Lo chiamavano “il Valentino del ring” e di lui s’innamorò perdutamente una delle donne più ricche al mondo, l’americana Madeleine Astor Dick, famosa oltreoceano per essere sopravvissuta alla tragedia del Titanic. Per Madeleine e per gli agi dei milionari, Fiermonte appese i guantoni al chiodo quando era ormai ad un passo dal battersi per il titolo di campione del mondo; poi ci ripensò, tornò sul ring, e tutto il mondo parlò di lui. Ma quello fu soltanto uno degli episodi avvincenti e rocamboleschi che segnarono la sua esistenza, ne collezionò tanti e tutti clamorosi.