Edizioni Milella

L'EDITORE

La casa editrice Milella, accompagna sin dalle origini (1952) la formazione e la crescita culturale del territorio nazionale, con la capacità di coinvolgere studiosi di matura esperienza di studio, per meglio diffondere la profondità del sapere, privilegiando soprattutto l’apporto multidisciplinare delle Scienze Umane e non solo Umanistiche.

5 titoli selezionati dall'editore

La storia descritta e narrata dal Diario di Nina è riferita a una vicenda personale e familiare che matura in un viaggio tra il Nord e il Sud dell’Europa (andata e ritorno), e può essere considerata emblematica del problematico rapporto fra mondi che ai primi del Novecento non si conoscono e talvolta nemmeno si riconoscono secondo modalità paritetiche. […] Lo scritto di Nina attesta l’esperienza di una donna emancipata, che non ha bisogno di una figura tutoriale maschile familiare per disimpegnarsi durante il viaggio e che sceglie in modo autonomo coloro che, di volta in volta, la possono aiutare nel disbrigo delle pratiche burocratiche e nella guida in ambienti sconosciuti.
L’opera vincitrice della 3a edizione del Premio nazionale “Pluriverso Femminile”. Nel saggio in questione, “Riconoscere l’altro in psicoanalisi”, si affronta uno studio analitico sulle innovative tecniche di cura adottate dalla psichiatra e psicoterapeuta Nancy McWilliams la cui la passione per l’interazione con l’altro viene qui rappresentata in dialogo con altri luminari dello studio del sé profondo, accettando o discutendone le tesi. Il tema dell’interazione-riconoscimento, ineludibile per l’aspetto psicoanalitico, viene affrontato in una prospettiva di “trascendenza orizzontale”.
È il fuori del linguaggio, il non solo linguaggio ad ispirare il narratore ed il poeta a mettere in forma la lingua stessa nel creare l’opera: il silenzio, il prelinguistico, il mormorio, il non ancora e la frammentazione del dire, il non verbale enunciativo costituiscono la pulsione ispirativa in affioramento verso la parola. La quale esprime, pur nel comunicare linguisticamente, un rapporto, un vissuto, una profondità, un’altruità trasparente pure distante dal voler dire dell’enunciatore, nei cui confronti la stessa lingua può costituire ostacolo, limite al dire esteticamente cosciente, se non viene messa in opera, operata, come energia stilistica, figurazione immaginativa di esistenza e di non reificazione.
Che senso ha riunire una decina di poeti pugliesi accomunati, più o meno, dal punto di vista generazionale, per invitarli a dichiarare coram populo le ragioni della propria lunga relazione con la scrittura poetica, a circa mezzo secolo dai propri esordi? Il senso primario (da aggiungere al piacere dell’incontro allargato che il clima attuale tende a scoraggiare) consiste nell’intento di far luogo a una corale e condivisa assunzione di responsabilità, previa ricerca di eventuali comunanze dovute all’aver quasi tutti esordito in un medesimo periodo e dentro la medesima temperie culturale.
Nel libro sono presenti nove filastrocche che si alternano tra le pagine colorate, le parole e le rime che richiamano immagini reali, stimoli ideali per sviluppare la memoria visiva dei piccoli lettori. La scelta del carattere di scrittura, lo stampato maiuscolo, per facilitare l’apprendimento della letto-scrittura; i disegni dai colori tenui, sono stimoli di fantasia, che accompagnano le sentite parole. Avvolta dal filo colorato delle emozioni, accarezza il cuore con una mano e con l’altra sfiora la mente; lo sguardo soave, gli occhi socchiusi, la meraviglia nell’espressione del viso e quel leggero movimento, sospingono la piccola Fra nel mondo colorato delle emozioni. Per scoprire di volta in volta la Gioia, la Tristezza, la Paura, la Rabbia, la Meraviglia, la Calma, il Disgusto, l’Amore

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