ALBATROS
Pensato originariamente come traduzione corporea di uno studio biologico e comportamentale basato su alcune tipologie di animali, il lavoro poi si evolve in un’indagine antropologica, traendo ispirazione da “Urpflanze, la pianta originaria” di Goethe e dalla teoria cyborg della biologa e filosofa Donna Haraway. Questi due elementi introducono un’indagine sul concetto di natura e “naturale”, attraverso una definizione che comprende nella sua molteplicità di significati, l’inclusione degli strumenti tecnologici prodotti dall’immaginazione creativa umana. Pur nella sua complessità concettuale, ALBATROS è molto semplice ed essenziale sul piano visivo. A livello coreografico gioca con riflessioni e diffrazioni tra oscurità e luce, per creare attraverso un corpo plastico, immagini ibride e aliene che mutano verso la composizione di figure antropomorfe, rivelando infine un misterioso corpo cibernetico.
TROFFEA
TROFFEA nasce dalla ricerca su “la piaga del ballo”. E’una performance ispirata alla storia della donna che nel 1518 contagiò di “febbre del ballo” gran parte dei cittadini di Strasburgo che per due mesi ballarono senza mai fermarsi. Accompagnata dalla musica di Filippo Conti, questo lavoro unisce racconto e danza, ispirandosi ai sintomi descritti nei resoconti storici. Gli spettatori sono invitati a partecipare attivamente, contribuendo a creare un contagio del ballo attraverso pratiche condivise.
ALBATROS
Pensato originariamente come traduzione corporea di uno studio biologico e comportamentale basato su alcune tipologie di animali, il lavoro poi si evolve in un’indagine antropologica, traendo ispirazione da “Urpflanze, la pianta originaria” di Goethe e dalla teoria cyborg della biologa e filosofa Donna Haraway. Questi due elementi introducono un’indagine sul concetto di natura e “naturale”, attraverso una definizione che comprende nella sua molteplicità di significati, l’inclusione degli strumenti tecnologici prodotti dall’immaginazione creativa umana. Pur nella sua complessità concettuale, ALBATROS è molto semplice ed essenziale sul piano visivo. A livello coreografico gioca con riflessioni e diffrazioni tra oscurità e luce, per creare attraverso un corpo plastico, immagini ibride e aliene che mutano verso la composizione di figure antropomorfe, rivelando infine un misterioso corpo cibernetico.
TROFFEA
TROFFEA nasce dalla ricerca su “la piaga del ballo”. E’una performance ispirata alla storia della donna che nel 1518 contagiò di “febbre del ballo” gran parte dei cittadini di Strasburgo che per due mesi ballarono senza mai fermarsi. Accompagnata dalla musica di Filippo Conti, questo lavoro unisce racconto e danza, ispirandosi ai sintomi descritti nei resoconti storici. Gli spettatori sono invitati a partecipare attivamente, contribuendo a creare un contagio del ballo attraverso pratiche condivise.
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