C’ERA UNA VOLTA LA GUERRA

Drammaturgia e Regia Patrizia Pasqui
  • 31
    gennaio
    venerdì 31 gennaio 2025
    H: 10:30
Teatro: Teatro Traetta - Bitonto
Rassegna: MEMENTO 2025

C’ERA UNA VOLTA LA GUERRA

Drammaturgia e Regia Patrizia Pasqui
  • 31
    gennaio
    venerdì 31 gennaio 2025
    H: 10:30
Teatro: Teatro Traetta - Bitonto
Rassegna: MEMENTO 2025
Drammaturgia e Regia Patrizia Pasqui
  • 31
    gennaio
    venerdì 31 gennaio 2025
    H: 10:30
Teatro: Teatro Traetta - Bitonto
Rassegna: MEMENTO 2025
Drammaturgia e Regia Patrizia Pasqui
  • 31
    gennaio
    venerdì 31 gennaio 2025
    H: 10:30
Teatro: Teatro Traetta - Bitonto
Rassegna: MEMENTO 2025
Cast
Il teatro di Emergency
C'ERA UNA VOLTA LA GUERRA
Con Mario Spallino
Drammaturgia e Regia Patrizia Pasqui
Musiche: Guido Tongiorgi
Scenografia: Antonio Belardi
Luci: Giulia Belardi

Descrizione

L’orologio dell’Apocalisse – il Doomsday Clock, creato dagli scienziati del Bulletin of Atomic Scientists nel 1947 per mostrare metaforicamente una ipotetica fine del mondo e periodicamente aggiornato – oggi segna 90 secondi alla mezzanotte.

C’era una volta la guerra è un titolo che potrebbe sembrare un’utopia.
Utopia letteralmente è il non-luogo, ma «una carta del mondo che non includa Utopia non è degna neppure di uno sguardo, perché lascia fuori il solo paese al quale l’umanità è sempre in procinto di approdare. E quando l’umanità vi approda, guarda avanti e, vedendo un paese migliore, alza le vele»
Così scriveva Oscar Wilde.

Utopia non è una parola adatta soltanto ai sognatori, ai poeti o ai pazzi. Non significa fuga dalla realtà, ma capacità di immaginare qualcosa che non c’è ancora e dargli la possibilità di accadere.

Ce lo dimostrano persone – conosciute e meno conosciute – che negli anni si sono opposte e hanno saputo inceppare il “meccanismo” della guerra, come ad esempio il comandante sovietico Vasilij Archipov che, nel 1962, si oppose al lancio del siluro nucleare nonostante il suo sottomarino fosse attaccato dagli statunitensi, scongiurando così una guerra nucleare; ce lo dimostrano politici che hanno saputo rispondere alla violenza senza violenza.
Le loro storie e le storie di personaggi meno noti o addirittura emblematici prenderanno vita sulla scena grazie anche al contributo di musiche e canzoni originali.

Questo spettacolo vuole essere un contributo a un’educazione che includa nel suo percorso l’utopia.

NON CI SONO INFORMAZIONI
Drammaturgia e Regia Patrizia Pasqui
  • 31
    gennaio
    venerdì 31 gennaio 2025
    H: 10:30
Teatro: Teatro Traetta - Bitonto
Rassegna: MEMENTO 2025

Cast
Cast
Il teatro di Emergency
C'ERA UNA VOLTA LA GUERRA
Con Mario Spallino
Drammaturgia e Regia Patrizia Pasqui
Musiche: Guido Tongiorgi
Scenografia: Antonio Belardi
Luci: Giulia Belardi

Descrizione

L’orologio dell’Apocalisse – il Doomsday Clock, creato dagli scienziati del Bulletin of Atomic Scientists nel 1947 per mostrare metaforicamente una ipotetica fine del mondo e periodicamente aggiornato – oggi segna 90 secondi alla mezzanotte.

C’era una volta la guerra è un titolo che potrebbe sembrare un’utopia.
Utopia letteralmente è il non-luogo, ma «una carta del mondo che non includa Utopia non è degna neppure di uno sguardo, perché lascia fuori il solo paese al quale l’umanità è sempre in procinto di approdare. E quando l’umanità vi approda, guarda avanti e, vedendo un paese migliore, alza le vele»
Così scriveva Oscar Wilde.

Utopia non è una parola adatta soltanto ai sognatori, ai poeti o ai pazzi. Non significa fuga dalla realtà, ma capacità di immaginare qualcosa che non c’è ancora e dargli la possibilità di accadere.

Ce lo dimostrano persone – conosciute e meno conosciute – che negli anni si sono opposte e hanno saputo inceppare il “meccanismo” della guerra, come ad esempio il comandante sovietico Vasilij Archipov che, nel 1962, si oppose al lancio del siluro nucleare nonostante il suo sottomarino fosse attaccato dagli statunitensi, scongiurando così una guerra nucleare; ce lo dimostrano politici che hanno saputo rispondere alla violenza senza violenza.
Le loro storie e le storie di personaggi meno noti o addirittura emblematici prenderanno vita sulla scena grazie anche al contributo di musiche e canzoni originali.

Questo spettacolo vuole essere un contributo a un’educazione che includa nel suo percorso l’utopia.

NON CI SONO INFORMAZIONI

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