È passato quasi mezzo secolo dal rapimento di Aldo Moro, dalla sua morte e dall’eccidio della scorta in Via Fani. In questa piéce teatrale si rivivranno sul palco quei 55 giorni. Non è una fredda ricostruzione, ma un racconto inedito fatto da un punto di vista umano, puntando lo zoom della ipotetica macchina da presa della scrittura, su ciò che negli uomini e nelle donne protagonisti di quei fatti, da entrambe le parti, si mosse.
E allora ci sarà il borgo in cui crebbe Barbara Balzerani, ci sarà Francesco Zizzi perso tra i suoi ricordi d’infanzia, ci sarà il fragore dei cancelli delle carceri materiali e morali che vengono chiusi e poi riaperti solo dietro la promessa di un pentimento e poi la negligente e scriteriata, con dolo o con colpa, linea della fermezza, che condannò Moro ad una morte sicura.
Si tenterà di dare un senso o un non-senso ai tanti dubbi posti dalla Commissione parlamentare. Si parlerà di un partito che fu disconosciuto e ritenuto dal suo stesso presidente il responsabile principale della sua morte.
E si tenterà di riannodare il filo con quella generazione che, da una parte e dall’altra della barricata, sconta ancora oggi lutti e dolore.
È passato quasi mezzo secolo dal rapimento di Aldo Moro, dalla sua morte e dall’eccidio della scorta in Via Fani. In questa piéce teatrale si rivivranno sul palco quei 55 giorni. Non è una fredda ricostruzione, ma un racconto inedito fatto da un punto di vista umano, puntando lo zoom della ipotetica macchina da presa della scrittura, su ciò che negli uomini e nelle donne protagonisti di quei fatti, da entrambe le parti, si mosse.
E allora ci sarà il borgo in cui crebbe Barbara Balzerani, ci sarà Francesco Zizzi perso tra i suoi ricordi d’infanzia, ci sarà il fragore dei cancelli delle carceri materiali e morali che vengono chiusi e poi riaperti solo dietro la promessa di un pentimento e poi la negligente e scriteriata, con dolo o con colpa, linea della fermezza, che condannò Moro ad una morte sicura.
Si tenterà di dare un senso o un non-senso ai tanti dubbi posti dalla Commissione parlamentare. Si parlerà di un partito che fu disconosciuto e ritenuto dal suo stesso presidente il responsabile principale della sua morte.
E si tenterà di riannodare il filo con quella generazione che, da una parte e dall’altra della barricata, sconta ancora oggi lutti e dolore.
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