In una discarica vivono due strani e simpatici personaggi: Gustavo e Gioacchino.
Gustavo costruisce macchine speciali, motori mai visti, e sogna di realizzare una trivella che, scavando, lo porti fino in Cina; Gioacchino sogna di volare, ma senza motore, solo con l’aiuto del vento, e racconta a Gustavo di come anche il bruco, proprio il bruco, trasformandosi in farfalla, possa volare. Volare!
Tutto può volare! Sacchi della spazzatura, fogli di carta, piume, palline, bidoni, tutto quello che si incontra per la strada. Magari potrebbero volare anche loro…
È così che Gioacchino trascinerà Gustavo a scoprire la forza del vento, mentre Gustavo gli insegnerà l’efficacia della meccanica. Insieme, aiutati dalla forza del desiderio e dell’immaginazione, costruiranno una macchina volante.
Ma riusciranno a spiccare il volo? Qualcuno sostiene che Gustavo e Gioacchino ce l’abbiano fatta, che siano riusciti a volare altissimi nel cielo. Ma nessuno può dirlo… nessuno li ha visti.
Lo spettacolo è dedicato a Gustav Mesmer, l’Icaro di Lautertal.
Mesmer tentò di realizzare con la bicicletta il sogno di volare. Una volta riuscì ad alzarsi fino a 50 metri dal suolo, ma nessuno lo vide.
«[…] Il delizioso spettacolo della compagnia La Baracca – Testoni Ragazzi, Il volo, trasmette una tale carica di magia, così forte la convinzione di Gioacchino (ma infine anche di Gustavo!) di riuscire a salire, muoversi liberi nell’aria come uccelli, che gli spettatori, bambini piccoli, incantati, si lasciano coinvolgere profondamente desiderando davvero vedere i due bravi attori sollevarsi da terra… volare! Accadrà davvero? […] Bello, divertente, cogliere la partecipazione dei bambini, ben scelte anche le musiche che danno ritmo alle scene, a quelle comiche, buffe, e a quelle più liriche, poetiche, in eccellente misura, equilibrio».
Valeria Ottolenghi per Gazzetta di Parma
In una discarica vivono due strani e simpatici personaggi: Gustavo e Gioacchino.
Gustavo costruisce macchine speciali, motori mai visti, e sogna di realizzare una trivella che, scavando, lo porti fino in Cina; Gioacchino sogna di volare, ma senza motore, solo con l’aiuto del vento, e racconta a Gustavo di come anche il bruco, proprio il bruco, trasformandosi in farfalla, possa volare. Volare!
Tutto può volare! Sacchi della spazzatura, fogli di carta, piume, palline, bidoni, tutto quello che si incontra per la strada. Magari potrebbero volare anche loro…
È così che Gioacchino trascinerà Gustavo a scoprire la forza del vento, mentre Gustavo gli insegnerà l’efficacia della meccanica. Insieme, aiutati dalla forza del desiderio e dell’immaginazione, costruiranno una macchina volante.
Ma riusciranno a spiccare il volo? Qualcuno sostiene che Gustavo e Gioacchino ce l’abbiano fatta, che siano riusciti a volare altissimi nel cielo. Ma nessuno può dirlo… nessuno li ha visti.
Lo spettacolo è dedicato a Gustav Mesmer, l’Icaro di Lautertal.
Mesmer tentò di realizzare con la bicicletta il sogno di volare. Una volta riuscì ad alzarsi fino a 50 metri dal suolo, ma nessuno lo vide.
«[…] Il delizioso spettacolo della compagnia La Baracca – Testoni Ragazzi, Il volo, trasmette una tale carica di magia, così forte la convinzione di Gioacchino (ma infine anche di Gustavo!) di riuscire a salire, muoversi liberi nell’aria come uccelli, che gli spettatori, bambini piccoli, incantati, si lasciano coinvolgere profondamente desiderando davvero vedere i due bravi attori sollevarsi da terra… volare! Accadrà davvero? […] Bello, divertente, cogliere la partecipazione dei bambini, ben scelte anche le musiche che danno ritmo alle scene, a quelle comiche, buffe, e a quelle più liriche, poetiche, in eccellente misura, equilibrio».
Valeria Ottolenghi per Gazzetta di Parma
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