Il caso Orlandi è il più grande caso di depistaggio nella storia d’Italia. Emanuela, che è cittadina vaticana in quanto abita nelle mura dello Stato papale e il padre è un impiegato della Santa Sede, viene rapita il 22 giugno del 1983 mentre Papa Giovanni Paolo II è in Polonia per quello che verrà ricordato come il viaggio che frantumò l’Unione Sovietica. Perché la mattina del 23 giugno il Segretario di Stato Vaticano sente il bisogno di “disturbare” Woytila in Polonia per avvisarlo della scomparsa di una ragazzina che può benissimo essere rimasta a dormire fuori con un ragazzo? Perché è lo stesso Woytila il primo a parlare, durante l’Angelus del 3 Luglio, di rapimento e non di semplice scomparsa? Perché si crea ad arte la “pista internazionale” depistando fino al 1997 tutta l’indagine? Perché la polizia e i servizi segreti non indagano sulle testimonianze degli amici di Emanuela interrogati i primi giorni dalla scomparsa? Perché il Vaticano prima ammette che esiste un “dossier Orlandi” poi smentisce categoricamente di possedere carte relative alle indagini? E poi le tre archiviazioni, la Banda della Magliana, i servizi segreti, la basilica di Sant’Apollinare, la pedofilia, lo IOR. Perché, perché, perché… Ma alla fine l’unica domanda che conta rimane una sola: dov’è Emanuela?
Il caso Orlandi è il più grande caso di depistaggio nella storia d’Italia. Emanuela, che è cittadina vaticana in quanto abita nelle mura dello Stato papale e il padre è un impiegato della Santa Sede, viene rapita il 22 giugno del 1983 mentre Papa Giovanni Paolo II è in Polonia per quello che verrà ricordato come il viaggio che frantumò l’Unione Sovietica. Perché la mattina del 23 giugno il Segretario di Stato Vaticano sente il bisogno di “disturbare” Woytila in Polonia per avvisarlo della scomparsa di una ragazzina che può benissimo essere rimasta a dormire fuori con un ragazzo? Perché è lo stesso Woytila il primo a parlare, durante l’Angelus del 3 Luglio, di rapimento e non di semplice scomparsa? Perché si crea ad arte la “pista internazionale” depistando fino al 1997 tutta l’indagine? Perché la polizia e i servizi segreti non indagano sulle testimonianze degli amici di Emanuela interrogati i primi giorni dalla scomparsa? Perché il Vaticano prima ammette che esiste un “dossier Orlandi” poi smentisce categoricamente di possedere carte relative alle indagini? E poi le tre archiviazioni, la Banda della Magliana, i servizi segreti, la basilica di Sant’Apollinare, la pedofilia, lo IOR. Perché, perché, perché… Ma alla fine l’unica domanda che conta rimane una sola: dov’è Emanuela?
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