Raramente capita a teatro di vedere un giallo, difficilmente si rappresenta su un palcoscenico il mistero di un omicidio. Lo spettacolo di Giovanni Gentile ha un’ambientazione noir, è uno spaccato di vita ma è soprattutto un thriller in cui sia la scrittura che la messa in scena sono influenzate da autori come Simenon, Truffaut e Polanski.
Un uomo e una donna, un’imputata per omicidio e il suo avvocato difensore, impegnati in un dialogo serrato, in cui i ruoli che i due protagonisti interpretano nella vita non sono che una parvenza, una recita. Un scorrevole, intenso, emozionante atto unico interpretato da Barbara Grilli e da William Volpicella.
Barbara dà voce e corpo ad una donna enigmatica, complessa, sarcastica al limite della cattiveria, in preda ai suoi incubi e ai suoi psicofarmaci. William interpreta un uomo con le sue nevrosi, classiche del nostro tempo, in preda ad una crisi umana e professionale che potrebbe essere dietro l’angolo per ciascuno di noi. Due misteri, due vite che si incontrano, si intersecano per un attimo lasciandosi e lasciando, anche negli spettatori, dei solchi profondi. Dialoghi potenti, violenti, due persone che mettono la loro vita una nelle mani dell’altra.
Fino all’ultima parola detta sul palcoscenico tutto potrà cambiare, tutto potrà essere ancora svelato, un interrogativo dietro ogni interrogativo, ogni frase racchiude un’altra frase, ogni immagine racchiude un’altra immagine. Ogni verità racchiude un’altra verità, in un assurdo gioco di scatole cinesi. O forse no.
Raramente capita a teatro di vedere un giallo, difficilmente si rappresenta su un palcoscenico il mistero di un omicidio. Lo spettacolo di Giovanni Gentile ha un’ambientazione noir, è uno spaccato di vita ma è soprattutto un thriller in cui sia la scrittura che la messa in scena sono influenzate da autori come Simenon, Truffaut e Polanski.
Un uomo e una donna, un’imputata per omicidio e il suo avvocato difensore, impegnati in un dialogo serrato, in cui i ruoli che i due protagonisti interpretano nella vita non sono che una parvenza, una recita. Un scorrevole, intenso, emozionante atto unico interpretato da Barbara Grilli e da William Volpicella.
Barbara dà voce e corpo ad una donna enigmatica, complessa, sarcastica al limite della cattiveria, in preda ai suoi incubi e ai suoi psicofarmaci. William interpreta un uomo con le sue nevrosi, classiche del nostro tempo, in preda ad una crisi umana e professionale che potrebbe essere dietro l’angolo per ciascuno di noi. Due misteri, due vite che si incontrano, si intersecano per un attimo lasciandosi e lasciando, anche negli spettatori, dei solchi profondi. Dialoghi potenti, violenti, due persone che mettono la loro vita una nelle mani dell’altra.
Fino all’ultima parola detta sul palcoscenico tutto potrà cambiare, tutto potrà essere ancora svelato, un interrogativo dietro ogni interrogativo, ogni frase racchiude un’altra frase, ogni immagine racchiude un’altra immagine. Ogni verità racchiude un’altra verità, in un assurdo gioco di scatole cinesi. O forse no.
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