Una serata in maschera, per festeggiare il Carnevale. Occasione, anche, per un suggestivo viaggio alla ricerca di ciò che la ricca tradizione italiana ed europea della maschera – risalente alla notte dei tempi ma fiorita in particolar modo a partire dal Settecento – han seminato nel campo fecondo del balletto, in specie a cavallo fra Ottocento e Novecento. Fredy Franzutti, ispirato in primo luogo dal celebre Carnaval di Fokine, ha riunito intorno ad esso altri pregiati pezzi di repertorio e nuove invenzioni, insieme a composizioni musicali e brani d’opera, in un percorso di evocazione e riscoperta. Maschere e mascherine, nonché porcellane e ninnoli aventi per soggetto le maschere, sono stati una tenace passione nella buona società fra XIX e XX secolo: non solo nei salotti intimi e familiari di gozzaniana memoria, ma in magioni aristocratiche e della migliore borghesia, che collezionavano preziose riproduzioni di maschere o gruppi di maschere provenienti dalle manifatture di Capodimonte o di Meissen o da altre meno note ma non meno pregiate produzioni locali. Le stesse maschere hanno poi costituito materia speciale di libero sfogo della vena artistica, sia aulica che popolare, nel primo Novecento, nelle diverse rapide fioriture del Liberty e oltre, nelle sue varie declinazioni nazionali. Si pensi, per l’Italia alle statuine di Lenci, già di delizioso gusto déco.
Una serata in maschera, per festeggiare il Carnevale. Occasione, anche, per un suggestivo viaggio alla ricerca di ciò che la ricca tradizione italiana ed europea della maschera – risalente alla notte dei tempi ma fiorita in particolar modo a partire dal Settecento – han seminato nel campo fecondo del balletto, in specie a cavallo fra Ottocento e Novecento. Fredy Franzutti, ispirato in primo luogo dal celebre Carnaval di Fokine, ha riunito intorno ad esso altri pregiati pezzi di repertorio e nuove invenzioni, insieme a composizioni musicali e brani d’opera, in un percorso di evocazione e riscoperta. Maschere e mascherine, nonché porcellane e ninnoli aventi per soggetto le maschere, sono stati una tenace passione nella buona società fra XIX e XX secolo: non solo nei salotti intimi e familiari di gozzaniana memoria, ma in magioni aristocratiche e della migliore borghesia, che collezionavano preziose riproduzioni di maschere o gruppi di maschere provenienti dalle manifatture di Capodimonte o di Meissen o da altre meno note ma non meno pregiate produzioni locali. Le stesse maschere hanno poi costituito materia speciale di libero sfogo della vena artistica, sia aulica che popolare, nel primo Novecento, nelle diverse rapide fioriture del Liberty e oltre, nelle sue varie declinazioni nazionali. Si pensi, per l’Italia alle statuine di Lenci, già di delizioso gusto déco.
Condividi sui social:
Iscriviti alla newsletter
Sede Legale: Via Imbriani 67
T +39 080 54.14.813
Sede operativa: Via Cardassi 26
T +39 080 55.80.195
F +39 080 55.43.686
70121 Bari – P.IVA 01071540726
info@pugliaculture.it
pugliaculture@pec.it
Copyright© 2010 – 2024