Ai due guitti Petruccio e Ferruccio nottetempo hanno rubato tutto: scenografia, costumi, copioni. I ladri hanno lasciato solo una vecchia cassa ed oggetti che gli stessi attori nel loro viaggio hanno raccattato da chissà quali bidoni dell’immondizia. I ladri però hanno lasciato un grande libro che porta come titolo: “L’Odissea”. Si sa, bisogna arrangiarsi come meglio si può, anche perché il pubblico è già arrivato e non ci si può permettere il lusso di mandarlo via. Con ironia, molta astrazione e tantissima creatività i due guitti riusciranno a costruire un’Odissea entusiasmante ed alternativa per l’appunto, fatta di oggetti ri-usati ed elementi di scena che pongono l’energia del vento (eolica), quella del sole (solare) al centro dei bisogni che l’uomo (Ulisse) impegnato nel suo viaggio e nella sua scoperta è intento a soddisfare.
«L’odissea, spettacolo brillante e divertente – scrive nelle note di regia Francesco Tammacco -, è già la storia di un’anabasi, è una partenza, un viaggio ed un ritorno. In fondo parlare di ri-ciclo ed energia alternativa significa porre in evidenza il senso delle cose utili che non muoiono mai, il senso dell’amore verso la natura, tema caro ai bimbi che sono tra gli umani i più vicini alle cose belle che la stessa natura esprime».
Ai due guitti Petruccio e Ferruccio nottetempo hanno rubato tutto: scenografia, costumi, copioni. I ladri hanno lasciato solo una vecchia cassa ed oggetti che gli stessi attori nel loro viaggio hanno raccattato da chissà quali bidoni dell’immondizia. I ladri però hanno lasciato un grande libro che porta come titolo: “L’Odissea”. Si sa, bisogna arrangiarsi come meglio si può, anche perché il pubblico è già arrivato e non ci si può permettere il lusso di mandarlo via. Con ironia, molta astrazione e tantissima creatività i due guitti riusciranno a costruire un’Odissea entusiasmante ed alternativa per l’appunto, fatta di oggetti ri-usati ed elementi di scena che pongono l’energia del vento (eolica), quella del sole (solare) al centro dei bisogni che l’uomo (Ulisse) impegnato nel suo viaggio e nella sua scoperta è intento a soddisfare.
«L’odissea, spettacolo brillante e divertente – scrive nelle note di regia Francesco Tammacco -, è già la storia di un’anabasi, è una partenza, un viaggio ed un ritorno. In fondo parlare di ri-ciclo ed energia alternativa significa porre in evidenza il senso delle cose utili che non muoiono mai, il senso dell’amore verso la natura, tema caro ai bimbi che sono tra gli umani i più vicini alle cose belle che la stessa natura esprime».
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