Se c’è un genere teatrale inattuale e distante, questo è il Varietà (assieme al suo fratello minore, l’Avanspettacolo). Eppure Varietà e Avanspettacolo, come un fiume carsico, sono spariti solo per continuare a riaffiorare dove e quando meno te lo aspetti. E ogni volta è tale la sorpresa e il piacere di ritrovarli, più vivi e vegeti che mai, che ci sembra di aver rincontrato un vecchio compagno di scuola mai dimenticato. Se il presente non ci piace e il futuro ci spaventa, cosa di meglio che rifugiarsi nel passato? E magari esplorare quella meravigliosa soffitta piena di cianfrusaglie che è la nostra memoria. Il pericolo è di sentirsi soffocare dalla polvere o di faticare a ritrovare l’uscita. Però si potrebbe anche avere fortuna e riuscire a risvegliare qualche fantasma. È quello che fa Maurizio Pellegrini in questo personalissimo viaggio tra il grande repertorio umoristico napoletano e i personaggi che hanno fatto la storia del genere da Petrolini ad Armando Gill, Maldacea, Nino Taranto. Un salto all’indietro verso un tempo in cui l’antidoto ai problemi quotidiani, alla povertà, alle guerre era uno solo: la risata.
Se c’è un genere teatrale inattuale e distante, questo è il Varietà (assieme al suo fratello minore, l’Avanspettacolo). Eppure Varietà e Avanspettacolo, come un fiume carsico, sono spariti solo per continuare a riaffiorare dove e quando meno te lo aspetti. E ogni volta è tale la sorpresa e il piacere di ritrovarli, più vivi e vegeti che mai, che ci sembra di aver rincontrato un vecchio compagno di scuola mai dimenticato. Se il presente non ci piace e il futuro ci spaventa, cosa di meglio che rifugiarsi nel passato? E magari esplorare quella meravigliosa soffitta piena di cianfrusaglie che è la nostra memoria. Il pericolo è di sentirsi soffocare dalla polvere o di faticare a ritrovare l’uscita. Però si potrebbe anche avere fortuna e riuscire a risvegliare qualche fantasma. È quello che fa Maurizio Pellegrini in questo personalissimo viaggio tra il grande repertorio umoristico napoletano e i personaggi che hanno fatto la storia del genere da Petrolini ad Armando Gill, Maldacea, Nino Taranto. Un salto all’indietro verso un tempo in cui l’antidoto ai problemi quotidiani, alla povertà, alle guerre era uno solo: la risata.
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