Testimone d’accusa di Agatha Christie è molto probabilmente il più bel dramma giudiziario dell’autrice. Il gioco non verte tanto sulla psicologia dei personaggi quanto sulla perfezione del meccanismo. Un colpo di scena dopo l’altro, in un crescendo raveliano, una battuta dopo l’altra. Lo spunto, come spesso accade nelle opere della Christie, è autobiografico e parte dalla storia di una donna tradita dal marito più giovane. L’autrice fu tradita dal primo marito e sposò poi un uomo molto più giovane di lei. Ma bastasse questo… Il film capolavoro che ne trasse Billy Wilder era assai liberamente tratto. Il testo teatrale è assai più asciutto, non concede tregua alla tensione, affonda come una lama di coltello affilatissima (letteralmente) nella schiena di chi osserva. In scena avremo lo stenografo che scriverà -con il particolare ticchettio- tutti i verbali del processo su una macchina stenografica autentica del 1948 (la commedia è del ‘53), i sei giurati saranno scelti tra il pubblico sera per sera, e chiamati a giurare e ad emettere il verdetto.
Geppy Gleijeses
Testimone d’accusa di Agatha Christie è molto probabilmente il più bel dramma giudiziario dell’autrice. Il gioco non verte tanto sulla psicologia dei personaggi quanto sulla perfezione del meccanismo. Un colpo di scena dopo l’altro, in un crescendo raveliano, una battuta dopo l’altra. Lo spunto, come spesso accade nelle opere della Christie, è autobiografico e parte dalla storia di una donna tradita dal marito più giovane. L’autrice fu tradita dal primo marito e sposò poi un uomo molto più giovane di lei. Ma bastasse questo… Il film capolavoro che ne trasse Billy Wilder era assai liberamente tratto. Il testo teatrale è assai più asciutto, non concede tregua alla tensione, affonda come una lama di coltello affilatissima (letteralmente) nella schiena di chi osserva. In scena avremo lo stenografo che scriverà -con il particolare ticchettio- tutti i verbali del processo su una macchina stenografica autentica del 1948 (la commedia è del ‘53), i sei giurati saranno scelti tra il pubblico sera per sera, e chiamati a giurare e ad emettere il verdetto.
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