Un viaggio nello spazio-tempo. La morte è il filo-conduttore di questa storia sociale, moderna e vicina ai più deboli. In un quartiere povero. Stefano, Anna e Antonio sono “amici di infanzia”. Seppur non si frequentano. All’inizio dello spettacolo Antonio uccide un uomo; Stefano, uomo retto, e poliziotto, trova Anna e le chiede dove sia Antonio. Poche persone possono nasconderlo. Convince Anna offrendole dei soldi, sapendo che li spenderà in droga. Anna rivela a Stefano la posizione di Antonio, ma mente. Stefano la pedina, trova Antonio, lo insegue… si sente uno sparo. Non si sa chi ha sparato a chi. Stefano si risveglia una settimana prima, il giorno dell’omicidio, nel corpo di Antonio. Ora che Stefano è in Antonio ha solo un obiettivo: evitare l’omicidio, e cercare di tornare sé stesso. Compiendo, nel mentre, tanti errori. Così inizierà il viaggio nella vita di un amico sfortunato e dimenticato, un viaggio temporale che continuerà a ripetersi sino a quando il protagonista (Stefano nei panni di Antonio) non riuscirà a immedesimarsi totalmente nell’uomo che lo sta ospitando: compiendo le stesse azioni che avrebbe compiuto lui. Solo quando l’immedesimazione sarà totale, Stefano potrà tornare stesso. Fra strozzini, datori di lavoro che non pagano, malattia, sparatorie, discriminazioni, paure, e solitudini: conosceremo un po’ meglio alcune vite e alcuni personaggi socialmente dimenticati o emarginati.