Fatigue è una performance corale, vocale e fisica, sull’atto di andare avanti, che evoca una scalata e una processione. Un corpo plurale affronta la fatica di un movimento fisico e spirituale, in cui respiro e canto sono all’origine della coreografia. L’ascesa è di solito impiegata come metafora per il compimento di un obiettivo o persino per la conquista di nuovi territori, ma se non ci fosse alcuna cima da raggiungere e l’impresa avvenisse su una superficie infinitamente piana? Fatigue mette in scena corpi e voci sotto sforzo, in uno spazio che è al tempo stesso di lotta e di sostegno reciproco, mentre creano un rifugio effimero, prima che il percorso continui oltre lo sguardo degli spettatori.