Questo lavoro nasce per l’esigenza di analizzare e raccontare i classici rimodulandone la struttura e, in parte, il linguaggio, mantenendo intatti la struttura portante e i significati profondi del testo.
“Ti prego, recita la battuta come te l’ho detta io, sciolta, in punta di lingua. Se ti sgoli come fanno molti dei nostri attori, tanto valeva dare i versi al banditore di piazza”.
Così si apre lo spettacolo, con le raccomandazioni che Amleto fa all’attore capocomico che si appresta a recitare “a palazzo”. E sarà proprio l’attore con la sua compagnia, attraverso uno slittamento del punto di vista (shifting point), a raccontare cosa avvenne in quei giorni alla corte danese. La musica dal vivo e le suggestioni empatiche attraversano il testo e gli attori sulla scena, cercando un dialogo con il pubblico che alleggerisce i tempi e rende moderna e comunicativa una storia immortale. Probabilmente la più grande mai scritta per il teatro.