Sette quadri, un prologo e un epilogo. È un viaggio nel teatro, quello di Molière in primo luogo, ma
non soltanto… È anche un viaggio nel tempo quello del Seicento, un secolo pieno di guerre,
epidemie, grandi tragedie ma anche di profonde intuizioni e illuminazioni che non riguardano solo
“quel tempo. Ed è anche il viaggio, reale e immaginario, di Oreste Bruno, da Nola, e la sua famiglia,
che è poi anche la sua Compagnia viaggiante di teatranti: è la tipica “carretta dei comici” tanto cara
sia a Peppino che a Luigi De Filippo. È il viaggio verso Parigi, verso il teatro, verso Molière. Ma anche
una fuga: dalla peste, da una terribile epidemia che ha costretto i Nostri a cimentarsi in un
avventuroso viaggio verso un sogno, una speranza o solo la salvezza.