Lo spettacolo, sulla vita della poetessa Alda Merini, apre al tema della salute mentale, della salute e del benessere. La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o di infermità. Il disturbo mentale è inteso come una sindrome caratterizzata da significativi problemi nel pensiero, nella regolazione delle emozioni, o nel comportamento di una persona, che riflettono una disfunzione dei processi psicologici, biologici o dello sviluppo che compongono il funzionamento mentale. Lo spettacolo affronta il tema sfruttando il potere delle parole, come strumento di congiunzione tra la libertà e la reclusione del manicomio, tra il dentro e il fuori. E proprio grazie all’utilizzo delle parole che Alda è riuscita a sentirsi libera: libera di esprimersi, libera di raccontare i suoi tormenti, libera di affrontare il tema della vita, dell’amore, della famiglia, e della cattiveria della gente.
La vera innovazione oggi è la “parola”, quella che riusciamo a scambiare con qualcuno guardandolo negli occhi. La vera innovazione oggi è scambiare uno sguardo con chi ho di fronte. La vera innovazione oggi è ascoltare una storia raccontata da chi è insieme a me, nello stesso posto.