LOVE’S KAMIKAZE

Tel Aviv 2005: due giovani rappresentanti di due popoli, Naomi, ebrea, e Abdel, palestinese, si amano cercando di dimenticare la sporca guerra e, nello stesso tempo, confrontano e discutono le due civiltà e le diverse motivazioni che animano le due parti.  Qui, tra un amplesso e l’altro, i due giovani mettono a confronto le loro civiltà divise, toccando, ognuno dal proprio punto di vista, i tanti punti che separano i due popoli, fino alla più amara delle consapevolezze.  Una conclusione tanto inaspettata quanto dotata di tragica verosimiglianza e di emblematica forza dimostrativa suggella lo spettacolo.  Interpretato da Giovanna Lombardi e Claudio Contartese, per la regia di Mila Moretti, il testo è scritto da Mario Moretti, drammaturgo, attore e regista teatrale, animatore di alcune fra le più fertili realtà teatrali e culturali italiane come il  “Teatro Tordinona”, “Il Caffè Teatro” di Piazza Navona, il Teatro in Trastevere e nel 1982 con Lorenzo Salvati l’Accademia del Teatro dell’Orologio, dove ha ricoperto il ruolo di direttore artistico e docente di drammaturgia. Sua figlia Mila porta avanti con la stessa passione del padre la ripresa di questo spettacolo, tristemente attuale, difendendo i Juliet and Romeo di sempre e per sempre. «Non possiamo sposarci, Naomi» sentenzierà amaramente Abdel e al gesto purificatore e idealista con cui lanciano il loro paradossale messaggio di pace: «Perché è sempre con i corpi che si scrivono le rivoluzioni!». 

The RING

The RING è un gioco coreografico, un luogo dove muovere una passione. In uno spazio specifico, il Ring, camminando, correndo e poi danzando, l’esercizio diventa un gioco in cui progressivamente evolve una grammatica del movimento. Da una semplicità esplode un Caos in cui lo spettatore può trovare delle singolarità e quindi perdersi nella ricerca di un senso o in una semplice osservazione. Pratica che Romano studia e cambia a seconda dei gruppi, dei luoghi e del contesti che incontra, una sorta di lezione sulla grammatica del movimento che è diventato un lavoro scenico dal titolo LOVE YOU con Il Balletto Teatro di Torino. The RING è un incontro, un mondo ideale, è l’esplosione di un desiderio.

HOW TO – just another Boléro

Le celeberrime note del “Boléro” di Ravel hanno ispirato i due autori nel creare un mutevole paesaggio di corpi all’interno di uno spazio limitato e confinante. I due performer, come animali in cattività, sono forzatamente costretti in una gabbia priva di sbarre, divenuta familiare e casalinga. I due sembrano aver dimenticato la propria natura, i rispettivi ruoli e le norme di comportamento per una pacifica coesistenza. Quasi totalmente denudati dei propri abiti terreni, i due sono destinati alla ripetizione delle medesime azioni, in un goffo loop di tentativi e sbagli. Un ritratto degli odierni tentativi di re-imparare COME ci si comporta, ci si tocca, ci si aiuta, ci si ama…tra toni a volte drammatici e a volte ironici.

W am I

W am I é una performance, un oggetto, uno spazio sicuro, un corpo, un’anima, un essere umano, un’esperienza ibrida e inclusiva per affermare un’identità non stereotipata. Le 5 W (Chi, Cosa, Dove, Quando, Perchè) sono le domande che fanno da ancora al processo creativo a cui il performer risponderà con delle pratiche interdisciplinari collegate all’utilizzo del corpo. Attraverso il movimento, la ripetizione, e lo sfinimento fisico, l’autrice e performer ricerca una fisicità genderless per rivelare un’identità che vada ad alterare l’idea del costrutto sociale di genere. Con la speranza di contribuire a rimuovere gli stereotipi di genere, amore e identità.

LA CITTÀ CHE DANZA

Gilda Camero, giornalista de la Repubblica – Bari e Gemma di Tullio – responsabile Attività Danza del Teatro Pubblico Pugliese dialogano con i coreografi Riccardo Fusiello e Alessio Maria Romano. Un’occasione per il pubblico per entrare dentro il processo creativo dei due artisti e scoprire qualcosa in più sulle due creazioni, Lo spazio delle relazioni e The RING, che prenderanno forma e vita nei giorni del Festival con persone e artisti selezionati ad hoc.

OLTREPASSARE

Due corpi in relazione fra loro dialogano lungo un percorso urbano esplorando una nuova percezione dello spazio. I performer interagiscono tra loro e il paesaggio grazie a due sculture sonore indossabili che, collegate a dei microfoni posti nelle scarpe, amplificano i movimenti e la conformità del suolo su cui i corpi si stanno spostando. Il pubblico, seguendo i performer, fa esperienza di una sensazione sonora e visuale completamente diversa di uno spazio della città. Camminare diventa lo strumento di lettura del territorio, un rituale, una sfida, fino a un nuovo confine da oltrepassare.

LO SPAZIO DELLE RELAZIONI

Performance che coinvolge ad ogni replica dieci persone di diverse età e provenienza, selezionate ad hoc, per indagare lo spazio tra i corpi e la sua densità emotiva nelle relazioni umane. Il lavoro prende spunto dagli studi dell’antropologo americano Edward Hall sulla correlazione tra distanza relazionale e distanza fisica pubblicati nel testo ‘La dimensione nascosta’. In scena, in una immaginaria balera, i dieci partecipanti ballano e reagiscono col corpo agli stimoli del coreografo, diventando uno specchio per il pubblico.

#SmallPoetryDance

Si presenta come una compilation sulla scia di un ‘megamix 2022’ questo piccolo format di danze brevi ispirate da poesie di grandi poeti e autori poco noti sulle note di musiche riconoscibili. La performance prende forma, in particolare, dalle parole dell’attivista britannica Harnaam Kaur che sulla sua barba ha fatto un discorso di body-positivity. Salti tra uno sgabello e l’altro, quasi sempre in equilibrio. Come questa nostra esistenza. Piacevolmente in bilico.

UCCELLI

Come se il teatro fosse un esercizio collettivo di libertà, come se l’urgenza vitale di 150 bambini e adolescenti fosse più forte della logica di mercato. Uno spettacolo che vede insieme attori e musicisti professionisti, bambini, ragazzi, cittadini: una produzione di Comunità. Se Aristofane potesse vederci! Forse gli parrebbe d’essere alle Grandi Dionisie, che erano un appuntamento teatrale per la Grecia tutta, il momento adatto per gli artisti per dire quello che pensavano attraverso le loro opere. Perché Aristofane? Perché una commedia del 414 prima di Cristo? Perché a pensare a due uomini che denunciano le leggi della loro città perché corrotta, e se ne vanno inneggiando al cambiamento e convincendo gli ingenui uccelli a cambiare le cose insieme a loro, e scoprono presto che avere potere è più interessante che cambiare le cose, e uno dei due all’improvviso è re, dittatore e successore di Zeus mentre l’altro non sa più dove si trova … insomma, dopo 2.500 anni ci fa ancora sorridere.

CAMERATA MUSICA ANTIQUA

Un saluto al sole al termine della lunga notte di San Lorenzo, in compagnia di strumenti dal suono antico; un viaggio nella cultura musicale europea dal Medioevo al Tardo Rinascimento, passando dalla musica popolare mediterranea e celtica. La “Camerata MvsicaAntiqva” nasce da un’idea del flautista Pasquale Rinaldi e dalla passione dell’ensembleper la musica antica unita al desiderio di farsi portatrice della bellezza di pagine immortali e sublimi del repertorio rinascimentale e barocco. L’intento è quello di far rivivere musiche e sonorità dall’antico fascino, rispettandone criteri e canoni interpretativi filologici, utilizzando strumenti musicali costruiti sulla base degli antichi modelli oggi conservati presso accademie filarmoniche e musei nazionali ed internazionali di strumenti musicali.