LA CORSA DIETRO IL VENTO

Sotto il palazzo in cui abita un grande scrittore, piove dall’alto nel cuore della notte una pallottola di carta. Che cosa conterrà? Appunti senza importanza o versi indimenticabili da salvare? Da questo affascinante spunto, tratto da un racconto di Dino Buzzati, prende il via il nuovo spettacolo scritto e interpretato da Gioele Dix La corsa dietro il vento. Ambientato in una sorta di laboratorio letterario, a metà fra una tipografia e un magazzino della memoria, lo spettacolo attinge dal ricchissimo forziere di racconti del grande scrittore bellunese – tra cui le celebri raccolte Sessanta racconti, Il colombre e In quel preciso momento – e compone un mosaico di personaggi e vicende umane dove ognuno di noi può ritrovare tracce di sé. La corsa dietro il vento è un inedito viaggio teatrale grazie al quale Gioele Dix, ispirandosi a personaggi e atmosfere buzzatiane, parla (anche) di sé, dei suoi gusti, delle sue inquietudini, delle sue comiche insofferenze con l’ironia e il gusto del paradosso cui ha abituato il suo pubblico, condividendo il palcoscenico con Valentina Cardinali, giovane attrice talentuosa ed eclettica.

TRAPPOLA PER TOPI

Il 25 novembre 1952, all’Ambassadors Theatre di Londra andava in scena per la prima volta “Trappola per topi” di Agatha Christie. Da allora, per 70 anni ininterrottamente, il sipario si è alzato su questa commedia “gialla” senza tempo e di straordinaria efficacia scenica. Ed ora tocca a noi… “Trappola per topi” ha un plot ferreo ed incalzante, è impregnata di suspense ed ironia, ed è abitata da personaggi che non sono mai solo silhouette o stereotipi di genere, ma creature bizzarre ed ambigue il giusto per stimolare e permettere una messa in scena non polverosa o di cliché. Nonostante l’ambientazione d’epoca e tipicamente British, il racconto e la trama possono essere vissuti come contemporanei, senza obbligatoriamente appoggiarsi sul già visto, un po’ calligrafico o di maniera, fatto spesso di boiserie, kilt, pipe e tè. I personaggi di Trappola nascono ovviamente nella loro epoca, ma siano vivi e rappresentabili oggi, perché i conflitti, le ferite esistenziali, i segreti che ognuno di loro esplicita o nasconde sono quelli dell’uomo contemporaneo, dell’io diviso, della pazzia inconsapevole.  In questo la scelta di Lodo Guenzi come protagonista è emblematica, una promessa di imprevedibilità e insieme di esattezza. Come sempre: metodo e follia. E poi c’è la neve, la tormenta, l’incubo dell’isolamento e della bivalenza, il sospetto e la consapevolezza che il confine tra vittima e carnefice può essere superato in qualsiasi momento.  Ingredienti succosi ed intriganti che spero intrappoleranno il pubblico. Giorgio Gallione

ALESSANDRO

Alessandro è il racconto della vita, delle imprese, delle opere di un intellettuale straordinario. È racconto di un giovane che sceglie di tenere gli occhi aperti sulla realtà che lo circonda, di dedicare la propria vita a donare luce a quello che rimane oscuro e nascosto nei luoghi più terribili, d’impegnarsi a smontare gli stereotipi e le frasi fatte con cui allontaniamo da noi i drammi che percorrono il nostro presente, di stare sempre e comunque dalla parte degli “Ultimi”. Alessandro è Taranto. Alessandro è viaggio nei ghetti dei migranti, persi nelle campagne. È viaggio infaticabile nei luoghi delle frontiere e dei muri. Alessandro è meraviglia di fronte a un quadro. È pratica altissima di una “pietas” dello sguardo. Alessandro è un compagno di viaggio in questi tempi difficili, una fonte inesauribile d’ispirazione. Alessandro è teatro pulsante, dove memoria, presente e utopia non sopportano mai, come in tutta la sua opera, di essere separati.

ITALIA MUNDIAL

Federico Buffa, assieme al pianista Alessandro Nidi, porta sul palco una delle sue storie più belle: ItaliaMundial. Il giornalista e volto noto di Sky racconta l’indimenticabile vittoria della Nazionale Azzurra ai mondiali di calcio che si tennero in Spagna nel 1982.L’Italia più amata di sempre vince il Mondiale più bello. I gol di Paolo Rossi, l’urlo di Marco Tardelli, le parate di Dino Zoff, la pipa di Enzo Bearzot, la notte magica del Bernabeu, le braccia al cielo del presidente della Repubblica Sandro Pertini rivivono nell’inconfondibile voce di Federico Buffa ma soprattutto quel patrimonio di aneddoti e “storie parallele” che rendono unici i monologhidi questo formidabile storyteller. “Buffa è un formidabile storyteller, un narratore di storie che si diramano per mille rivoli. O meglio, i racconti di Buffa hanno una struttura ad albero: il tronco è il calcio, i rami sono le connessioni che via via prendono corpo attraverso associazioni, link, collegamenti, divagazioni. A differenza di alcuni giornalistisportivi che in passato amavano esibire il loro sapere di fronte a una platea non particolarmente attrezzata, Buffa sa che cultura è innanzitutto fare bene le cose, coltivare i dettagli (magari con alcuni vecchi LP)“. (Aldo Grasso)

IL DONO DELL’UBIQUITÀ

Continua il tour dal vivo del nuovo album di inediti di Carolina Bubbico Il dono dell’ubiquità, uscito a fine 2020 con Sun Village Records con il sostegno di Puglia SoundsRecords e la distribuzione di I.R.D.Si tratta del terzo lavoro discografico della cantante, pianista, arrangiatrice e direttrice d’orchestra,che negli ultimi anni ha collezionato importanti esperienze e partecipazioni, esibendosi nei piùsignificativi festival italiani ed internazionali e nei migliori club, tra cui i Blue Note di Milano, Tokyo e Pechino al fianco di Nicola Conte, e partecipando a Sanremo 2015 in veste di arrangiatrice e direttrice d’orchestra per Il Volo, vincitori tra i Big e per Serena Brancale tra le giovani proposte.

SERENA BRANCALE QUARTET

È riuscita a conquistare il grande pubblico con la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2015 dove ha presentato una versione raffinatissima del suo brano “Galleggiare”, contenuta nell’omonimo album uscito con la Warner Music Italy. Tante le personalità rimaste affascinate dalla sua voce e dalla sua incredibile personalità artistica, consensi che le hanno portato grandi collaborazioni sui palchi più importanti in Italia e all’estero. Da maggio 2019 in tour con il suo nuovo lavoro discografico Vita D’artista (Avarello Music srl) accompagnata dalla sua stabile formazione.

NO FILTER

NO FILTER è il nuovo disco di Karima che arriva a 6 anni di distanza dall’ultimo lavoro e raccoglie 11 brani: grandi successi internazionali e senza tempo, rivisitati secondo l’espressione musicale dell’artista livornese, naturalmente esplosiva, fatta di contaminazioni di generi musicali come il pop e il jazz. È prodotto da Parco della Musica Records e Jando Music, con la produzione artistica di Aldo Mercurio e gli arrangiamenti di Piero Frassi. Nella voce potente e significativa di Karima convivono e si esprimono i colori del jazz, del soul del blues e perfino del gospel. Nonostante la giovane età, l’artista vanta già una lunga e variegata esperienza artistica, che comprende la partecipazione al Festival di Sanremo nel 2009 e la collaborazione con Burt Bacharach, che ha scritto per lei dei brani e prodotto, nel 2010, il suo primo album dal titolo Karima.

CHIARA CIVELLO & RITA MARCOTULLI

Per la prima volta insieme sul palco la voce di Chiara Civello e il pianoforte di Rita Marcotulli si incontrano per una serie di spettacoli eccezionali. Il jazz di entrambe; la canzone d’autore di Chiara, cui Rita è tutt’altro che estranea; la sperimentazione musicale di Rita, che trova in Chiara un partner perfetto; il virtuosismo di entrambe ai rispettivi strumenti, voce e pianoforte: questi gli ingredienti di un concerto che non mancherà di emozionare, stupire, commuovere, divertire.

ATTRAVERSO I VERSI

Un percorso di considerazioni e riflessioni comiche sulla coppia dalla nascita dell’amore all’inevitabile conclusione, percorso che si sviluppa parallelamente all’interpretazione di poesie del più grande poeta napoletano, Salvatore Di Giacomo, che di amore era un fine intenditore. Il risultato è uno spettacolo divertente ed elegante al tempo stesso. In scena oltre a Francesco Paolantoni, l’attore Arduino Speranza.

MIA MOGLIE PENELOPE

Ulisse torna ad Itaca dopo vent’anni di guerra a Troia e avventure per mare. Trova la sua reggia invasa dai Proci e decide di non farsi riconoscere per compiere la sua vendetta. Solo Telemaco suo figlio e la sua nutrice ne saranno al corrente. E la sua amata moglie Penelope? Davvero Ulisse pensa che un mucchio di stracci ed un trucco puerile possano ingannare il cuore e gli occhi di una donna? Lei sa, ma finge di non sapere, lui non sa e si comporta convinto che solo lui possa sapere. Nella versione del grande Malerba, Penelope non è poi cosi mite e ingenua da perdonarlo per averle mentito, per averle nascosto di essere suo marito. Mentre Ulisse trucida i Proci, Penelope cuoce a puntino Ulisse, si vendicherà ben bene di lui. Fino al sorprendente epilogo. Un testo divertente, una partita a due fra un uomo ed una donna che sovvertono gli stereotipi del mito e confermano che anche le coppie più celebri non si sottraggono alle ripicche ed alle rivendicazioni di una moglie rispetto a suo marito.