SANREMO ROCK

Nato nel 1987 come “costola” del più famoso Festival della Canzone italiana, Sanremo Rock è il più longevo contest nazionale per artisti singoli o gruppi italiani emergenti della scena rock.
RESURREXIT CASSANDRA

Dopo la prima assoluta della scorsa estate al Teatro Antico di Pompei, Sonia Bergamasco torna a rivestire il ruolo di Cassandra, sacerdotessa inascoltata della mitologia greca, nell’allestimentointernazionale di Resurrexit Cassandra dell’artista fiammingo Jan Fabre. Il testo, poetico e potente, di Ruggero Cappuccio, affida alla bocca di Cassandra, la figlia del Re di Troia fatta ostaggio dal greco Agamennone, cinque movimenti, cinque umori, cinque colori, cinque elementi, portatori di senso e fonte di ispirazione, intorno ai quali si snoda il discorso che Cassandra rivolge all’Umanità: Nebbia, Vento, Fuoco e Fumo, Vapore, Pioggia. Cassandra avrebbe potuto salvare il mondo già diverse volte. Avrebbe potuto prevenire e mettere l’umanità al riparo dai disastri che essa stessa sta provocando contro di sé e contro l’amato pianeta terra: movimenti politici e ideologici radicali, cambiamenti climatici, isole di plastica negli oceani, inquinamento…
LA MUSICA È PERICOLOSA

La musica è pericolosa – Concertato è un racconto musicale, narrato dagli strumenti che suonano in scena – pianoforte, contrabbasso, percussioni, sassofono, clarinetto, chitarra, violoncello, fisarmonica. A scandire le stazioni di questo viaggio musicale in libertà, Nicola Piovani racconta al pubblico il senso di questi percorsi che l’hanno portato a fiancheggiare il lavoro di De André, di Fellini, di Magni, di registi spagnoli, francesi, olandesi, per teatro, cinema, televisione, cantanti strumentisti, alternando l’esecuzione di brani teatralmente inediti a nuove versioni di brani più noti, arrangiati nuovamente per l’occasione. I video di scena integrano il racconto con immagini di film, di spettacoli e, altre che artisti come Milo Manara hanno dedicato all’opera musicale del pianista romano.
TONI SERVILLO LEGGE NAPOLI

Un sentito omaggio alla cultura partenopea è quello che Toni Servillo fa immergendosi nella sostanza verbale di poeti e scrittori che di Napoli hanno conosciuto bene la carne e il cuore. È il ritratto di una città dai mille volti e dalle mille contraddizioni, divisa fra l’estrema vitalità e lo smarrimento più profondo, una città di cui la lingua è il più antico segno, forgiato dal tempo e dalle contaminazioni. É un viaggio nelle parole su e di Napoli: da Salvatore Di Giacomo a Ferdinando Russo, da Raffaele Viviani a Eduardo De Filippo e Antonio De Curtis, fino alla voce contemporanea di Enzo Moscato, Mimmo Borrelli, Maurizio De Giovanni e Giuseppe Montesano. Ne emerge una fuga dalle icone più obsolete della napoletanità, ma insieme un bisogno di non rinunciare ad un’identità sedimentata da quattro secoli di letteratura.
VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE

Elio Germano e Teho Teardo portano in scena Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline in una versione completamente rinnovata nelle musiche e nei testi. Avvalendosi dell’interpretazione di Elio Germano, Teardo ripercorre musicalmente alcuni frammenti del “Viaggio” restituendo, in una partitura inedita, la disperazione grottesca del capolavoro di Celine che qui ritrova nuove dinamiche espressive nella combinazione di archi, chitarra e live electronics.Ed è proprio nel suono che emergono nuove prospettive sulle disavventure di Bardamu e sugli orrori della guerra mondiale che travolge le relazioni tra gli uomini e le nazioni. La scenografia è quasi inesistente. Il palco, scarno e immerso nel buio, lascia spazio a una scrittura dalla spiccatissima natura, una partitura “impressionista” che diventa essa stessa narrazione e si fa interprete del genio di Céline.
PRONTI, PAGLIACCI, VIA!

Lo spettacolo nasce come messa in scena ispirata alle più esilaranti e divertenti comiche contenuto del libro “Arrivano i Clown” di Tristan Remy. Nelle pagine traboccanti di vita di Tristan Rémy riemergono e si incrociano le vite dei più grandi clown del circo moderno. Rémy ci svela gli intrecci, le rivalità, la nascita delle singole gag, poi ripetute e perfezionate nel tempo, di clown mitici quali Chocolat, Foottit, Beby, Grock, I Fratellini, Rhum, Alex, Zavatta.
VILLAINS

L’ombra del male Shakespeare, prima di essere un poeta e un drammaturgo, era un essere umano, conosceva sé stesso, le sue debolezze, i desideri più reconditi dell’uomo. Era anche un bravo osservatore, proprio come Iago, e come lui, era sempre un passo avanti agli altri in quanto sapeva ben interpretare le esigenze del pubblico dell’epoca; l’unico svago era il teatro e doveva essere cruento, mettere in scena i vizi più gravi, i desideri proibiti a cui ogni uomo o donna avrebbe voluto dar sfogo, solo così poteva attirare l’attenzione della platea. Impertinenti, amorali, egoisti ed ipocriti: questi sono solo alcuni degli aggettivi con cui potremmo descrivere i“villains” o personaggi cattivi, gli antagonisti nelle tragedie shakespeariane. Eppure in loro c’è qualcosa di oscuro che ci attrae. Sono personaggi affascinanti, seducenti quanto letali.
COME CENERENTOLA

Ispirata alla storia di Cenerentola, questa favola moderna vede una giovane aspirante attrice alle prese con due showgirl avide di successo che la sfruttano per i loro interessi. Una gara per accaparrarsi il titolo, non di principessa, bensì di protagonista in un nuovo film si conclude con un lieto fine che accontenta tutti. L’amicizia, la dedizione allo studio e l’importanza della famiglia sono i valori su cui si basa questo moderno allestimento, allo scopo di raggiungere i giovani spettatori utilizzando un linguaggio più vicino a loro.La storia insegna che per ottenere successo nella vita non bisogna mai smettere di studiare ed essere umili.
HAMLET 01

Questo lavoro nasce per l’esigenza di analizzare e raccontare i classici rimodulandone la struttura e, in parte, il linguaggio, mantenendo intatti la struttura portante e i significati profondi del testo. “Ti prego, recita la battuta come te l’ho detta io, sciolta, in punta di lingua. Se ti sgoli come fanno molti dei nostri attori, tanto valeva dare i versi al banditore di piazza”. Così si apre lo spettacolo, con le raccomandazioni che Amleto fa all’attore capocomico che si appresta a recitare “a palazzo”. E sarà proprio l’attore con la sua compagnia, attraverso uno slittamento del punto di vista (shifting point), a raccontare cosa avvenne in quei giorni alla corte danese. La musica dal vivo e le suggestioni empatiche attraversano il testo e gli attori sulla scena, cercando un dialogo con il pubblico che alleggerisce i tempi e rende moderna e comunicativa una storia immortale. Probabilmente la più grande mai scritta per il teatro.
BIANCA COME LA NEVE

Il racconto dell’ultimo nano “Biancaneve” è certo la fiaba più conosciuta, nella cui vicenda si intrecciano il dramma di una mamma invidiosa e cattiva e la tenera e ingenua comicità dei nani. Il racconto di Cucciolo, il più piccolo dei sette nani, ci porta per mano a scoprire la crescita di Biancaneve da bimba coraggiosa che preferisce la protezione del bosco sconosciuto allo sguardo, conosciuto ma cupo, di sua madre a mamma di esigenti nanetti e poi sposa bellissima.