LAZARUS serial version
LAZARUS, serial version è una performance ispirata dalle pratiche di CURA e RINASCITA, progettata daGiulio De Leo e sviluppata in stretta collaborazione con Erika Guastamacchia. In questa inedita versione,una serie di nove corpi adagiati su tavoli e ravvivati dalla danza diventa il fulcro identitario per la nuova comunità che si raccoglie a vegliare su di essa. LAZARUS serial version riflette sulla capacità del movimento di rigenerare il corpo a partire dagli atti vitali fondamentali, secondo una logica organica di ascolto e integrazione. Grazie alla collaborazione con Ruvo Coro Festival 2022, l’anteprima nazionale di LAZARUS serial version avrà il sapore di un evento speciale. Il brano coreografico vedrà infatti una overture eseguita dal vivo dai Piccoli Cantori di Barcellona diretti da Salvina Milano, ospiti della kermesse musicale.
BEYTNA
Quattro coreografi e quattro musicisti provenienti da Libano, Giappone, Palestina, Belgio e Togo si siedono a tavola insieme sul palcoscenico. Provengono da diversi continenti, culture e paesi. Hanno esperienze artistiche diverse, con background e idee diverse. Ciò che li lega è la loro professione. Parlano, bevono, ridono, ballano e mangiano insieme. La semplicità di questo incontro diventa un punto di partenza per una struttura coreografica, concettuale e performativa più complessa.‘Beytna’ è un semplice invito a casa propria. È salute, felicità, piacere, compassione e amicizia. È un invito ad approcciarsi alla professione dell’artista e alla costruzione coreografica, oltre che alle forme e alle situazioni del passato.
GENEALOGIA
Genealogia vuol dire valore dell’origine e, al tempo stesso, origine dei valori. Si contrappone tanto al carattere assoluto dei valori quanto al loro carattere relativo o pratico. Significa dunque origine e nascita, ma anche differenza o distanza nell’origine. Genealogia rappresenta una pratica condivisa e una ricerca coreografica, nata con la volontà di compiere un esperimento artistico, coreografico e umano. L’obiettivo del progetto è quello di condividere e creare con i cittadini una nuova struttura coreografica.
TALOS SUL FILO
Un antico automa. Un gigante di bronzo animato, dotato del potere sovrannaturale di arroventare il suo corpo metallico e di bruciare vivi, in un abbraccio mortale, i temerari che osavano sfidarlo. Talos aveva unpunto, nel suo corpo, che era per lui stesso vita e morte insieme: una vena pulsante di sangue umano, al di sotto del tendine di una delle due caviglie. Quello era l’unico suo punto mortale. Nella gigantomachia del Pittore di Talos il suo corpo viene colto nel momento dell’arresa, quel momento di sospensione tra la vita e la morte in cui diventa possibile la danza.
GIARDINI FAMIGLIARI
L’opera è una ricerca sulla sospensione del gesto, in cui il giardino rappresenta un luogo ideale, un luogo dell’anima, preposto allo svelamento dell’invisibile e capace di assorbire le violenze della modernità.Si scava nell’intimità della relazione per ritrovare tempi, spazi, equilibri e necessità spesso sacrificati e restituire alla comunità famigliare un’identità rigenerata nel corpo e nel gioco.
MISS LALA AL CIRCO FERNANDO
Come agli albori del Circo, gli spettatori si avventurano in uno spazio intimo per vedere da vicino “il diverso”, “il fenomeno”, nel nostro caso per la lunga esperienza di lavoro e di vita con Pina Bausch condotta da Marigia Maggipinto, protagonista della performance. Lo chapiteau di Miss Lala è una dimora calda, accogliente, in cui gli ospiti sono seduti attorno a un tavolo imbandito di foto e di scritti. È la sintesi del viaggio di un’interprete rara e preziosa, tutta da riscoprire, tra danza, teatro e narrazione, votata a decollare in un “numero di alto equilibrismo”. Il Progetto è realizzato con il contributo di ResiDance XL- luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore coordinata da L’arboreto Teatro Dimora di Mondaino e in collaborazione con Compagnia Menhir nell’ambito de LE DANZATRICI en plein air 2022**
NASTYA

Le culture popolari sono accomunate dalla costante ricerca dell’equilibrio tral’essere umano, la natura e il divino. E la musica è il mezzo che permette il contatto tra queste sfere. Così Yarákä ha intrapreso nel 2015 un percorso di ricerca musicale che, partendo dalla propria terra e dal dialetto tarantino, scava tra i suoni dei primordi delle culture del mondo e mescola la matrice ritmica africana con le sonorità mediterranee e del Sud Italia, fino a spingersi a sperimentare audaci contaminazioni. Saranno questi i suoni che accoglieranno l’alba di Ferragosto e saluteranno questa V edizione di Teatro Madre.
PASTICCERI

Due fratelli gemelli. Uno ha I baffi l’altro no, uno balbetta l’altro no. Uno crede che la crema pasticcera sia delicata, meravigliosa e bionda come una donna; l’altro conosce la poesia. Il laboratorio di pasticceria è la loro casa. Il loro mondo: cioccolata fusa, pan di Spagna, meringhe come neve, frittura araba, biscotto alle mandorle e bavarese. Due fratelli pasticceri che, se li vedi abbracciati, sembrano un’albicocca. Profumano di dolci e ascoltano la radio: musica, molta musica. Attenzione però: non sedetevi in prima fila, o rischierete di ritrovarvi gocce di cioccolato e crema addosso!
FIORI DEL DESERTO

Le gravine della Murgia materana e I valloni del Gargano sin dal medioevo sono stati assai ‘densamente’ popolati da monaci ed eremiti. Tra questi spicca le figura di Giovanni da Matera, vero e proprio Francesco del Sud, che, dopo aver dato vita ad un convento a Ginosa, fonda presso l’abbazia di Pulsano sul Gargano un nuovo ordine monastico: gli “Scalzi”. Ripercorrere queste vite ed evocare alcuni frammenti di quelle esperienze è un modo per ricontattare una radice profonda e dimenticata della spiritualità mediterranea e della nostra terra di Puglia.
GNUT IN CONCERTO

Claudio Domestico, in arte Gnut, è una tra le migliori e più interessanti voci del cantautorato contemporaneo. Chitarrista, produttore compositore di colonne sonore, traccia con I suoi testi e la sua chitarra traiettorie che collegano la sua musica a Nick Drake e a John Martin, al blues, alla musica africana del Mali, oltre ovviamente alla sua tradizione napoletana.