TAMBURO È VOCE

A volte la voce viene accostata a uno strumento, capace di trasmettere sonorità, sensi musicali al di là delle parole, oltre ogni significato riconoscibile. Ma nello spettacolo «Tamburo è voce… Battiti di un cantastorie» sembra accada l’opposto: è lo strumento, il tamburo a farsi voce, con il suo ritmo reso malleabile, flessibile, pronto a partecipare al racconto di tante storie. Nando Brusco – autore e protagonista – narra, canta e… suona. Tamburi, per lo più con sonagli, di differenti dimensioni, anche molto grandi, utilizzati in verticale, con la mano che scorre veloce sulla superficie producendo sonorità diverse, anche di tempesta, di mare minaccioso, e sa sapendo però anche addolcire il movimento che da rapido e convulso si fa più quieto, morbido, moderato. Così si compone un delicato e struggente mosaico di storie di Calabria: “In questa terra non c’è più memoria”. Miti e riti, avventure di mare e ribellioni di terra, ricordi personali e ricerche. La formazione delle ciurme, la paura delle madri, delle mogli che, ben conoscendo quanto grandi e rapidi fossero i pericoli, pronunciavano precise parole, compivano gesti propiziatorii. La leggenda di Locri, il fondamentale ruolo delle donne venute da Oriente: “Se dovessi dare un nome alla mia terra la chiamerei Maria”. La continua emigrazione dalle terre del Sud, le lotte contadine, i fatti di ‘Melissa’.
GIOVINETTE

Decimo anno dell’era fascista. Sulla panchina di un parco di Milano un gruppo di ragazze lancia un’idea, per gioco, quasi per sfida: giocare a calcio.Fondarono il GFC (Gruppo Femminile Calcistico), la prima squadra di calcio femminile italiana che in breve raccolse intorno a sé decine di atlete.Gli organi federali in principio assecondarono l’iniziativa, consentendo loro di allenarsi, ma non di giocare in pubblico. Inoltre dovevano usare un pallone di gomma e non di cuoio, indossare la gonna non i pantaloncini, passare la palla solo rasoterra e in porta dovevano far giocare dei ragazzini adolescenti. Tutto questo per preservare le loro “capacità riproduttive”. Nonostante ciò la loro avventura sportiva riuscì caparbiamente a resistere per quasi un anno, quando, proprio alla vigilia della loro prima partita ufficiale, il regime le costrinse a smettere di giocare. La loro fu una sfida al loro tempo, al regime, alla mentalità dominante che vedeva nel calcio lo sport emblema della virilità fascista. Di questo pugno di ragazze, che a loro modo sfidarono il Duce e la cultura del loro tempo, alcune si riciclarono in altri sport, altre uscirono dalla storia, altre ancora entrarono in una storia più grande, partecipando dieci anni dopo alla lotta partigiana. La loro epopea è raccontata con ironia e leggerezza da un trio di attrici che, mischiando comicità e narrazione, ci mostra come, pur a distanza di tanti anni e di tante battaglie, certi pregiudizi siano duri a morire e come la lotta per la libertà e i propri diritti passi anche attraverso lo sport.
LO SPECCHIO DELLA REGINA

La celebre fiaba di Biancaneve questa volta vede come protagonisti due improbabili personaggi: una Regina affaticata dal dover essere sempre “la più bella del Reame” e il suo Specchio che, stanco di dover ripetere sempre “quello che fanno gli altri” cercherà una via di fuga. La Regina, orfana della sua immagine riflessa, dovrà dunque trovare un modo per riconquistare la fiducia dello Specchio. Un appassionante racconto che smonta e rimonta una delle fiabe più celebri di tutti i tempi, donandoci una prospettiva del tutto nuova sulla bellezza della diversità. Le coreografie di Eleonora Chiocchini reinterpretano il testo teatrale di Antonio Viganò “Bianca & Neve”, già andato in scena e tradotto in varie lingue: lo Specchio e la Regina si animano in una danza di relazione, sfumature giocose, a volte litigiose, a tratti misteriose, colorano il loro dialogo che si farà corpo. Sempre complici come può esserlo soltanto uno specchio e l’immagine che esso riflette.
CRONACHECIRCENSI

In Cronache Circensi il linguaggio circense si confronta con quello del teatro, della magia e della musica dal vivo. Lo spettacolo racconta le prime antichissime vicissitudini del circo, il suo carattere multiculturale, l’avvento di Philip Astley– il cavallerizzo che ha inventato la prima pista da circo del mondo– e l’esistenza di un circo fatto solo di animali umani. E poi ancora l’importanza del viaggio, il rapporto del circo con la morte, la forza di attrazione terrestre e la forza di attrazione celeste. Concetti espressi attraverso parole semplici accompagnati da complesse performances circensi di acrobatica aerea, equilibrismo e giocoleria. Giacomo Costantini, considerato uno dei pionieri del circo contemporaneo in Italia, narra l’avvento di questo nuovo linguaggio attraverso virtuosismi circensi, magie, musiche dal vivo ed atti poetici tratti dai suoi spettacoli. Ad accompagnarlo in pista ci sono Giulia Arcangeli e Luis Paredes- gli spericolati acrobati del Duo Kaos- e l’acrobata aerea Alice Mangili.
QUALCOSA DI GRANDE

La retorica e la narrazione del “si stava meglio prima” è fortemente radicata dentro ogni generazione. Nell’ansia per il futuro e nella frustrazione del presente si sviluppano i personaggi alle prese con la nostalgia del passato e dei tanti momenti storici che hanno segnato gli anni 2000, ovvero la “generazione millennial”. Il 2001rappresenta un anno di cambiamenti notevoli e di eventi storici particolarmente significativi: il passaggio all’euro, l’11 Settembre, la crisi economica che diventava argomento costante, internet nelle case. La nostra generazione vive a cavallo tra due mondi, restando quindi priva di un’identità profonda. La musica crea un ponte temporale e cuce insieme i ricordi, ma c’è un album in particolare che diventa protagonista: …Squèrez? dei Lùnapop, che oltre ad aver avuto un enorme successo nella nostra generazione, rappresenta alla perfezione quel senso di incompiutezza. Il brano 50 special, oggi arrivato al suo 25esimo anniversario, celebra insieme a noi una generazione spesso dimenticata e confusa. “Qualcosa di grande” parla di tutti noi che abbiamo atteso speranzosi il nuovo millennio assaporandone i cambiamenti, ma dai quali siamo stati travolti. Ed ecco come arrivano in scena 6 attori alle prese con una cover di “Qualcosa di grande”. Converse, polsini colorati, atteggiamento da eterni ragazzi. Musica dal vivo e ricordi che ci accompagnano attraverso aneddoti divertenti, stimolanti, amari.
DIALOGO DI UNA PROSTITUTA CON UN SUO CLIENTE

Manila lavora come prostituta per mantenere se stessa ed il suo bambino, partorito da pochi mesi. In una stanza spoglia ed essenziale riceve uno dei suoi tanti clienti, uno studente di Economia venticinquenne e di buona famiglia, apparentemente schivo e timido. Con la sua volgarità la ragazza, provata da una vita fatta di umiliazione e privazioni, cerca in ogni modo possibile di sottomettere, se non altro verbalmente, il giovane cliente, che, al contrario, con la propria pacatezza sembra alla fine quasi provare sentimenti sinceri nei confronti di Manila… Un testo forte, coinvolgente, profondo, a testimonianza dell’amore dell’Autrice per il teatro e della sua spiccata attenzione nei confronti dell’universo femminile, che scandaglia in tutta la sua complessità, rivelandone il lato più oscuro.
CONCERTO CON ARTISTA RESIDENT – GIUSEPPE GIBBONI & OFP
Giuseppe Gibboni, ultimo violinista italiano ad aver vinto il prestigioso “Premio Paganini”, ormai solista nelle più importanti Concert Hall e Teatri del mondo per le più rinomate società di concerti ed enti di produzione musicale, torna in Puglia con l’Orchestra Filarmonica Pugliese nel ruolo di solista e concertatore. Il virtuosismo del suo Stradivari interpreterà le celebri “Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi nella meravigliosa sala affrescata del Palazzo Marchesale di Adelfia.
GREASE

Lo spettacolo di Jim Jacobs e Warren Casey, con la regia di Saverio Marconi e la regia associata di Mauro Simone è una festa travolgente che accende le platee italiane e ha dato il via alla musical-mania trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume “pop”: un cult intergenerazionale che, dopo aver ampiamente superato i 2.000.000 di spettatori complessivi dal primo debutto, si rinnova a ogni stagione, è sempre più attuale ed è amatissimo anche dalle nuove generazioni che si immedesimano in una storia d’amore e di amicizia senza tempo, dal messaggio inclusivo. Il musical ha debuttato a Broadway nel 1971, nel 1978 segue il film campione di incassi che consacra John Travolta e Olivia Newton-John nei ruoli dei due protagonisti, e dopo più di cinquant’anni l’energia elettrizzante continua a vivere sui palchi di tutto il mondo: l’amore adolescenziale tra Danny e Sandy, che nasce nelle “sere d’estate” e risuona tra le note dell’inconfondibile colonna sonora – tra cui brani indimenticabili come Restiamo Insieme, GreasedLightnin e Sei perfetto per me, nella versione italiana di Franco Travaglio e Michele Renzullo – a ritmo di rock’n’roll. In scena, un affiatatissimo gruppo di 18 giovani e talentuosi performer che, attraverso i linguaggi della danza, del canto e della recitazione, danno nuova luce a personaggi diventati vere e proprie icone generazionali: Sandy, dal volto angelico e la voce travolgente, Danny, irresistibile rubacuori, Pink Ladies, T-Birds, gli studenti della Rydell High School e un particolarissimo angelo rock. Il preparatissimo cast ha lavorato intensamente con la coreografa Gillian Bruce che ha costruito “sartorialmente” su di loro le coreografie rendendole ancora più energiche ed esplosive. Per i nuovi costumi (oltre 80), un’esplosione di colori e tessuti cangianti, la costumista Chiara Donato si è affidata alle principali sartorie teatrali italiane, I linguaggi della danza, del canto e della recitazione si integrano perfettamente con la scenografia, a firma di Gabriele Moreschi; il team creativo comprende anche Valerio Tiberi che firma il coloratissimo disegno luci insieme a Emanuele Agliati e in collaborazione con Francesco Vignati, che sottolineano i momenti più esplosivi così come le atmosfere più intime; gli aspetti musicali sono curati da Enrico Porcelli per il disegno fonico, Gianluca Sticotti per la direzione musicale e gli arrangiamenti vocali, Riccardo Di Paola per arrangiamenti e orchestrazioni.
GAÎTÉ PARISIENNE

Gaîté Parisienne è il brillante balletto in un atto con le coreografie di Fredy Franzutti sulle note di Jacques Offenbach, che compose i brani scintillanti dedicandoli alla Parigi del XIX secolo. Lo spettacolo, ricco di scene a trasformazione e costumi ricostruttivi dell’epoca, procede per quadri e ricrea le atmosfere della Belle Époque, periodo dorato nel quale Parigi era capitale assoluta della cultura e della mondanità e la frenesia esortava la creatività di una società impaziente del nuovo secolo in arrivo. Le invenzioni meccaniche, le esposizioni universali, l’elettricità, hanno anche generato la libertà dei costumi di una società che accoglieva con ottimismo l’età del progresso, associando l’ammiccante sensualità delle spigliate Cancaneuses al concetto di emancipazione e all’ottimismo della collettività. Sfrenati can can, ritmate polke e vorticosi walzer per intrattenere nobili e borghesi, in una spensierata ed eccitante Gaîté Parisienne, la Parigi della belle époque. “Il Balletto del Sud oggi la migliore compagnia italiana in grado di affrontare questo genere di impegni” (Giuseppe Distefano – Sipario) Franzutti genera la progressione coreografica rielaborando il genere inserendo citazioni dal cinema e dal cabaret, varietà in voga al momento, e omaggiando il Maestro Lindsay Kemp con il quale ha più volte collaborato.
ALDO DI CATERINO ensemble & ENRICO PIERANUZI

“Heroes” è un album che accanto a un veterano del jazz presenta tre giovani musicisti di grande talento e già affermata carriera. Se poi si tratta di Enrico Pieranunzi, il Maestro indiscusso del pianismo jazz internazionale, potremmo definire questo lavoro una garanzia di qualità, sia interpretativa che compositiva. L’ensemble degli eroi vede Aldo Di Caterino, magico interprete del flauto, e astro nascente nel panorama italiano. Seppur giovanissimo, vanta già una serie di premi, riconoscimenti, attestati e collaborazioni di grande prestigio. Il supporto ritmico e compositivo è completato dalla presenza di Carlo Bavetta al contrabbasso e Cesare Mangiocavallo alla batteria. Un esempio di quanto la nuova generazione italiana sia fluida, potente, naturalmente moderna ma anche perfettamente consapevole e conoscitrice della tradizione del jazz e delle sue radici. “Heroes” è stato registrato presso Indiehud da Stefano Giungato. Mix, Mix Atmos e master di Stefano Amerio presso Artesuono Recording Studios. Editing di Carlo Cantini. Foto e cover foto di Roberto Cifarelli. Cover e design di Marina Barbensi. Prodotto da Abeat Records. ALDO DI CATERINO Diplomatosi al conservatorio di Bari con il massimo dei voti in flauto classico, composizione, arrangiamento e musica jazz, si perfeziona poi all’accademia Il Pentagramma approfondendo la propria preparazione e conoscenza anche nell’ambito della musica brasiliana. Ha vinto numerosi concorsi internazionali: Primo posto al Tomorrow’s Jazz Jazz 2021, Veneto Jazz 2022, Primo posto al “Chicco Bettinardi“ 2022, “premio internazionale Massimo Urbani 2022”, Concorso JAZZ Internazionale di Bucarest Primo classificato all’Esecuzione Musicale edizione internazionale “San Nicola giovani”. Primo classificato al “3° concorso Internazionale EurOrchestra Nuovi Interpreti 2011 premio Civera”. Primo classificato nella “formazione orchestrale come flautista” al 12° Concorso Nazionale di Musica “Igor Stravinsky” Diploma di primo premio classificato con punti 96/100 al 12° Concorso Nazionale di Musica “Igor Stravinsky” come flautista. Partecipa alle registrazioni di molte colonne sonore e collabora abitualmente con molti musicisti di calibro importante come: John Surman, Dario Deidda Alberto Parmegiani, Vince Abbracciante, Gabriele Mirabassi, Nando Di Modugno, Giorgio Vendola, Pino Basile, Bruno Montrone, Guido diLeone, Paola Arnesano, Poldo Sebastiani, Pierluigi Balducci, Andrea Corrado, Pasquale Calò, Francesca Leone, Giulio Scianatico, David Macchione, Fabio Accardi, Rogerio Tavares, Giovanni Scasciamacchia, Tommaso Scannapieco, Mike Rubini, Mario Rosini, Paolo Benedettini, Giuseppe Bassi,Roberto Ottaviano, Dario Deidda ecc…