JACK, IL RAGAZZINO CHE SORVOLÒ L’OCEANO

Il pubblico delle famiglie e delle scuole di tutta Italia ha conosciuto il piccolo Jack alle prese con un grande orco mangia bambini. L’episodio – ispirato alla fiaba inglese dall’autore sconosciuto Jack e il fagiolo magico – é il primo di una trilogia che segue il percorso di crescita di un bambino speciale, come lo sono tutti i bambini e le bambine, che con coraggio imparano a vivere nel mondo complicato degli adulti. In questo secondo episodio, Jack non é più un bambino: è diventato un ragazzino ingegnoso e infaticabile. Nel suo paese è arrivata la guerra; tutti i suoi amici più cari sono scappati a bordo di una nave diretta in America. Ha desiderio di raggiungerli, di salvarsi, ma i soldati hanno occupato il porto. C’è un oceano che li divide. “Devo trovare la soluzione… devo trovare la soluzione… devo trovare la soluzione… ma certo!…Ce l’ho! Li raggiungerò volando!”. La storia, rifacendosi a Charles Lindbergh – il primo pilota ad attraversare l’oceano Atlantico in solitario -prende forma grazie all’unione di nuove tecnologie e artigianalità; l’utilizzo delle prime è utile alla scoperta di un mondo in cui la manualità e il gioco (e soprattutto il gioco manuale) sono ancora al centro.

SECONDO LEI

Secondo lei è la narrazione, dal punto di vista femminile, delle dinamiche nascoste che regolano i rapporti all’interno di una coppia. L’amore, che dovrebbe essere un luogo sicuro e sano, diventa un silenzioso campo di battaglia in cui fraintendimenti, bisogni e necessità si confondono e affondano in un pantano inevitabile di aspettative tradite e promesse sistematicamente rimosse, imprigionando i due protagonisti i in ruoli precisi e precari, mentre bramano soltanto di essere accettati. Il bisogno di realtà, di trovare una soluzione tangibile alla distanza creatasi tra lui e lei, irrompe e rimbomba nella loro vita, ne condiziona prepotentemente i pensieri e le scelte, lasciandoli sopraffatti da un sentimento di imbarazzo e di inadeguatezza. Secondo lei è una storia che invita a riflettere su come la nostra cultura e la società in cui viviamo, malgrado la strada che ci sembra, almeno in apparenza, intrapresa, continuano a condizionare in modo invalidante sia le donne che gli uomini nelle scelte principali della loro vita così come nelle relazioni, nei legami più intimi con l’altro e con noi stessi.

IL GRANDE SPAVENTO

Cinque persone, due donne e tre uomini, si recano in un centro olistico che propone un percorso di guarigione per mezzo della connessione e l’ascolto delle vibrazioni delle piante. Ciascuno di loro ha una ferita esistenziale, un problema o un trauma irrisolto e vede nel percorso guidato, nella connessione con l’energia delle piante, un’opportunità di cura e guarigione. Ma quello che accade loro all’interno del centro non è esattamente ciò che ci si aspettava. L’intera situazione si fa progressivamente meno chiara, meno rassicurante. Ciò che gradualmente emerge non è il potere taumaturgico delle piante nei loro confronti, quanto la condizione della loro umanità: il grande spavento che abita ciascuno di loro. La paura di sé, del proprio buio, del proprio abisso, e la paura dell’altro. Lo spavento dell’esistenza nella sua brutalità e il confronto con la brutalità dell’esistenza altrui. Il percorso più che da cura, fungerà da catalizzatore, da rivelatore. Forse.

CONFINI LABILI

Il progetto nato dall’incontro fra la performer Francesca Merloni, la regista Nicoletta Robello e i Radicanto, formazione musicale pugliese che si muove tra il folk e la canzone italiana d’autore, si sviluppa intorno al desiderio di affrontare tematiche contemporanee con un linguaggio testuale fatto di parole e musica. Confini Labili è una grande storia d’amore impossibile, una versione molto contemporanea di Romeo e Giulietta in cui un improbabile incontro di anime e culture si fa pretesto per una riflessione sui conflitti senza soluzione che infiammano il mondo contemporaneo.

CONTRATTEMPI MODERNI

Una storia fatta di tecnologia, telecomandi, ossessioni social, ma anche di libertà perdute da riconquistare. Il protagonista si sveglia dopo la prima notte trascorsa nella sua nuova casa, modernissima e tecnologica. Ci sono ancora scatoloni da svuotare e oggetti da mettere a posto. A fargli compagnia, il suo pappagallo impiccione e dispettoso. La sua giornata è scandita da continui messaggi vocali della sua compagna che annuncia il suo imminente arrivo per pranzo, insieme ad una cordata di amici e parenti. A lui il compito di mettere tutto in ordine e preparare un pranzo, prima del loro arrivo. Ma la casa gli si rivolta contro e la tecnologia si diverte a sgambettarlo. La preparazione del pranzo finisce, quindi, col trasformarsi in un’autentica epopea, rocambolesca e tragicomica. Una divertente physical comedy dal sapore internazionale che, attraverso l’uso creativo di schermi e dispositivi, e con un ritmo incalzante, racconta il rapporto malsano fra uomo e tecnologia.

IN SITU 2024

Il lavoro di Silvia Gribaudi incarna leggerezza, ironia e libertà e le pratiche che propone desiderano indagare come lo humour e il gioco possano trovare espressione nella fisicità e nella gestualità di ogni persona. Il laboratorio che porta alla creazione è aperto a chiunque desideri affrontare un’esperienza artistica di comunità, sperimentando il movimento attraverso l’espressione libera e creativa del proprio corpo, che permetterà di avvicinarsi attraverso la danza a sé stess* e agli altr*. Un laboratorio che usa l’umorismo e la leggerezza come strumenti per tutt* coloro che hanno il desiderio di esplorare il movimento, la creatività e di esprimersi liberamente con il corpo.

HARÉ DANCE

HARÉ DANCE ruota attorno a un concetto che scandisce la vita del paese natale della coreografa, il Giappone. Haré No Hi è un termine che si riferisce ai “giorni di festa”, qui diventa una ricerca sulla musica e sugli stati di gioia.

MERAKI – INESORABILMENTEUNAVIA

MERAKI Ideazione: YoYPerformingArts Coreografi e interpreti: Emma Zani e Roberto Doveri Musiche: Timoteo Carbone Opera: Palmira di MedhatShafik Costumi: Hache Official In collaborazione con: Meccaniche della Meraviglia e Stazione Utopia Con il sostegno di: PARC PerformingArtsResearch Center Meraki nasce coinvolgendo nel progetto il grande artista egiziano MedhatShafik, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia. Gli oggetti dell’installazione di Shafik “Palmira”, costruiti da elementi sovrapposti di juta, garze e tessuti dai colori naturali e splendenti, sono una metafora della stratificazione della storia, dei danni dell’uomo alla natura, la ricostruzione, dopo un evento traumatico, si trasforma per Shafik in un “viaggio onirico, leggero, che trae la sua forza dalla fragilità delle cose alla ricerca di un recupero simbolico dei luoghi archeologici e della natura, che sono la memoria dell’uomo, l’essenza della civiltà.” Nella coreografia non c’è prevalenza di presenza maschile o femminile ma solo ricerca di equilibrio interiore e consapevolezza che la ricostruzione passa solo attraverso un percorso comune. INESORABILMENTEUNAVIA Ideazione: YoYPerformingArts Coreografi e interpreti: Emma Zani e Roberto Doveri Musiche: Timoteo Carbone Video e opera: “Il Bisonte” di BizhanBassiri con musiche di Stefano Taglietti Costumi: HACHE Official Disegno luci: Elisabetta Maniga Produzione: Anghiari Dance Hub In coproduzione con Fabbrica Europa In collaborazione con Meccaniche della Meraviglia e Fondazione BassirI Progetto vincitore di Vetrina della giovane danza d’autore 2023 – Network Anticorpi XL, Call Studio Round – TanzNetzDresden (Dresda), vincitore della XIV ed. del Premio Internazionale Prospettiva Danza Teatro e vincitore del secondo premio della competizione ICC Linkage (Bulgaria) “Il Bisonte” è una video installazione dell’artista iraniano BizhanBassiri creata nel 1998 e accompagnata dalla composizione di un ambiente sonoro di Stefano Taglietti. È la rappresentazione del percorso indisciplinatamente inesorabile della natura che si rigenera senza mai cessare il suo corso e che trasforma l’energia pura in forma e viceversa. Un’apparizione di dimensione cosmica che conquista lo spazio creando una potente carica energetica. Non c’è inizio e non c’è fine. Un’unica via che cattura lo sguardo, alla ricerca di continue associazioni e simboli che si alternano, si ripetono e si muovono dentro un ciclo chiuso e ipnotico.

CROCODILE

Martin Harriague torna ancora una volta alla forma del duo, questa volta regalando una danza d’amore che, a prima vista, potrebbe sembrare lontana dai temi sociali e ambientali che hanno segnato le sue opere precedenti. In questo duo firma una partitura sottile sull’incontro e l’innamoramento. Due corpi concordano, si punteggiano, si interrogano come tante parole unite durante un incontro. Gli occhi catturano e non si lasciano mai andare in un vortice ipnotico. In questo dialogo di corpi, scritto con la sua straordinaria interprete Emilie Leriche, Martin Harriague rivela l’essenza della sua danza. Soltanto due corpi che vibrano al suono delle marimba dell’inebriante “Canto Ostinato” di Simeon ten Holt. Due esseri nella bellezza e nell’emozione. Ci trasportano e sospendono il tempo.  

IDIOT-SYNCRASY

Uno spettacolo-performance pensato per il teatro. Idiot-Syncrasy si concentra sul potere della danza come agente di cambiamento. Un manifesto di attivismo politico e una tenera esplorazione dell’identità maschile e più in generale, delle relazioni umane. Attraverso il meccanismo della reiterazione, Igor x Moreno invitano il pubblico a riflettere su ciò che abbiamo per celebrare il legame fra le persone e l’abilità che ognunə di noi ha di andare avanti.