ANFITRIONE

Chi sono io se non sono io? Quando guardo il mio uguale a me, vedo il mio aspetto, tale e quale, non c’è nulla di più simile a me! Io sono quello che sono sempre stato? Dov’è che sono morto? Dove l’ho perduta la mia persona? Il mio me può essere che io l’abbia lasciato? Che io mi sia dimenticato? Chi è più disgraziato di me? Nessuno mi riconosce più e tutti mi sbeffeggiano a piacere. Non so più chi sono! Queste sono alcune delle domande che tormentano sia i protagonisti dell’Anfitrione, scritto da Plauto più di 2000 anni fa, che molti di noi oggi. Il doppio, la costruzione di un’identità fittizia, il furto dell’io, la perdita dell’essere garantita da un ruolo sociale, sono i temi che Plauto ci consegna in una forma nuova, da lui definita tragicommedia, perché gli accadimenti riguardano dei, padroni e schiavi. In essa il sommo Giove, dopo essersi trasformato nelle più svariate forme animali, vegetali, naturali, decide, per la prima volta, di camuffarsi da uomo. Assume le sembianze di Anfitrione, lontano da casa, per potersi accoppiare con sua moglie, la bella Alcmena, e generare con lei il semidio Ercole. Giove-Anfitrione durante la notte d’amore, lunga come tre notti, racconta ad Alcmena, come se li avesse vissuti personalmente, episodi del viaggio di Anfitrione. Durante il racconto il dio provò, per la prima volta, un’ilarità che poi si premurò di lasciare in dono agli uomini. “Abbandonato il regno delle metamorfosi, si entrava in quello della contraffazione” Incipit Comoedia (R. Calasso). “Aprite gli occhi spettatori, ne vale la pena: Giove e Mercurio fanno la commedia, qui” (Plauto). Da quel momento nelle rappresentazioni teatrali il comico e il tremendo avrebbero convissuto e avrebbero specchiato le nostre vite mortali e imperfette. Dopo Plauto in tanti hanno riscritto l’Anfitrione e ciascuno l’ha fatto cercando di ascoltare gli stimoli e le inquietudini del proprio tempo. Ho provato a farlo anch’io. Teresa Ludovico

LA SAGRA DELLA PRIMAVERA, Il rituale del ritorno. 2024

Un classico intramontabile della danza in uno spettacolo che unisce tradizione e sperimentazione. A partire dal genio di Igor Stravinskij, la coreografa Roberta Ferrara dà vita ad una reinterpretazione della celebre opera dove i quadri non rappresentano più il sacrificio della vergine alla divinità ma una comunità utopica che abbraccia il principio di uguaglianza e convivenza armoniosa, pronta a sacrificarsi per un bene comune, un’adorazione collettiva in nome di ideali, una morte che prepara ad una rinascita sconosciuta. Affascinata da sempre dalle forme rituali, la coreografa Roberta Ferrara intravede nelle ritualità il valore del gesto, del tempo, della cura intesa come condivisione, della collettività che si raduna. II compositore Benedetto Boccuzzi attraversa la partitura stravinskiana con l’elettronica, trasponendola in un nuovo spazio aumentato e multidimensionale. Una creazione dove si raccolgono energie primordiali, viscerali e sublimazioni pagane attraverso una scrittura coreografica corale ridisegnata sui corpi dei dieci danzatori. Un manifesto, dove ancora è possibile credere al miracolo che qualcosa di meraviglioso possa fiorire.

IL SINDACO PESCATORE 2024

Raccontiamo la storia di un eroe normale, Angelo Vassallo, un uomo che ha sacrificato con la sua vita l’impegno di difendere e migliorare il suo territorio e le sue persone, con la sua opera di uomo semplice onesto e lungimirante attraverso l’inizio della sua carriera politica, i successi straordinari ottenuti nel Cilento nell’ottica del Bene Comune, compresa l’operazione Dieta Mediterranea assurta grazie a lui a Patrimonio dell’Unesco, fino al suo tragico epilogo. Ambientalista convinto, amato dai suoi concittadini, in una regione malata e straordinaria come la Campania, Vassallo era noto come il Sindaco Pescatore per il suo passato da pescatore, per l’amore del mare e della sua terra che nella sua attività di amministratore lo aveva sempre ispirato. Esempio di rigore nel rispetto della legge con modi severi e fermi che però permettono di mantenere intatta la bellezza di uno dei luoghi più caratteristici del Cilento; emblematica la sua ordinanza di una multa fino a mille euro per chi viene sorpreso a gettare a terra cenere e mozziconi di sigarette: un solo mozzicone inquina un metro cubo di acqua per un anno intero. La sera del 5 settembre 2010, mentre rincasava alla guida della sua auto, è stato barbaramente e vigliaccamente ucciso per mano di uno o piu assassini ancora oggi ignoti. Più di 500 persone tra sindaci, amministratori locali e semplici cittadini il 10 febbraio 2018 hanno marciato per dire no alla archiviazione dell’inchiesta sull’ omicidio dell’ex sindaco di Pollica.

IL CALAMARO GIGANTE 2024

La vita di Angela è assurda e incomprensibile come quella di ognuno di noi. Da ragazza tanti sogni e passioni le facevano battere il cuore, ma i binari rigidi della famiglia e della società l’hanno portata a una situazione che è come un boccone amaro incastrato in gola, e non va né su né giù. All’improvviso un’onda stravolge la sua vita. In un vortice fuori dal mondo e dallo spazio, dove si ritrova a girare insieme a Montfort, che arriva da un’altra nazione e un altro secolo, e in comune hanno solo di non sapere come sono finiti lì. Così inizia il loro viaggio, che onda dopo onda li sbatterà a vivere le avventure di donne e uomini che invece hanno avuto il coraggio di abbracciare il mare e la vita come un’unica, strabiliante meraviglia. E se nel mondo esiste il calamaro gigante, allora non c’è più un sogno che sia irrealizzabile, una battaglia inaffrontabile, un amore impossibile.

DOVE ERAVAMO RIMASTI

La sensazione più esaltante del nostro ultimo spettacolo, “Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show” è stata quella di avere di fronte a noi ogni sera non soltanto un pubblico empatico e festoso, ma una sorta di famiglia allargata, dei veri e propri parenti che hanno condiviso alcuni momenti della nostra avventura scenica con frammenti della loro vita. Ecco perché abbiamo voluto ripartire proprio da qui, non a caso l’abbiamo battezzato “Dove eravamo rimasti”. Questo nostro nuovo spettacolo proporrà numeri/sketch/brani musicali/contributi video, con alcuni picchi di comicità come una lectio magistralis di Sgarbi/Lopez, un affettuoso omaggio all’avanspettacolo ed il confronto Mattarella/ Papa Bergoglio, inseriti nella nostra ormai collaudata dimensione dello Show. Il filo conduttore sarà quello di una chiacchierata tra amici, la famiglia allargata di cui sopra, che collegherà i vari momenti di spettacolo. La band del maestro Gabriele Comeglio sarà ancora una volta con noi sul palco, irrinunciabile “spalla” della cornice musicale. L’intento è quello di stupire ed emozionare ancora una volta quei meravigliosi “parenti” seduti giù in platea.

12° PREMIO INTERNAZIONALE APULIARTE

Il Premio Internazionale ApuliArte nasce nel 2005 dalla volontà di Mauro de Candia di realizzare per Barletta un evento coreutico che omaggi personalità che si distinguono come ambasciatori e ambasciatrici culturali e promotori d’Arte. Negli anni il Premio ha accolto artisti del mondo coreutico che hanno spiccato il volo verso una carriera di prestigio, offrendo al pubblico uno spettacolo indimenticabile dedicato alla grande danza. Anche in questa edizione, il palcoscenico del Teatro Curci ospiterà l’esibizione di danzatori e danzatrici provenienti da teatri e compagnie internazionali, individuati da una giuria composta da critici di danza ed esperti del settore. Ad alcune gemme del repertorio classico verranno affiancate interessanti creazioni contemporanee nell’ottica di valorizzare tradizione e, insieme, l’innovazione, puntando sulla creatività e il talento. Il Premio Internazionale ApuliArte porta così a Barletta personalità dalla reputazione cosmopolita promuovendo lo stretto legame tra l’espressione artistica e quella capacità di rappresentare certi valori legati al territorio della nostra terra.

IN FIN DEI CONTI. CAPITOLI DI UNA MESSINSCENA

Un reading teatrale di musica e parole che prende spunto dal libro di Angelo Mellone dal titolo In fin dei conti. Capitoli di una messinscena” (CartaCanta Edizioni), una raccolta di poesie in cui Mellone raduna quelle che definisce “le mie ossessioni”: l’Italia, le radici, il Sud, la sua Taranto, gli antenati, i figli, la provincia, la memoria nazionale, la nostalgia dell’origine, l’amore di coppia. Un viaggio doloroso, struggente, epico, in cui ogni spettatore troverà qualcosa di proprio, scovando qualche scena, qualche verso, qualche passo musicale in cui identificarsi e sentirsi parte di questa danza vorticosa di note e versi in cui Mellone viene accompagnato da un quartetto d’eccezione: Salvatore Russo alla chitarra, Francesco Longo alla fisarmonica, Franco Speciale al contrabbasso, Peppe Fornaro a sax e clarinetto.

GLI INSOSPETTABILI

Gli Insospettabili è un testo teatrale di Shaffer (autore inglese di Amadeus), da cui furono tratti, secondariamente, anche due importanti opere cinematografiche, che mette al centro della vicenda il gioco, e la sfida, tra due uomini che hanno in comune l’apparente amore per la stessa donna. Ho utilizzato l’aggettivo apparente, proprio per sottolineare l’aspetto terribilmente attuale di questa pièce: il duello, o meglio, la guerra tra due narcisisti. Il desiderio di prevalere e di vincere sull’avversario è, di fatto, molto più forte dell’amore per la donna contesa. Questa è, a mio modesto avviso, la chiave più moderna del testo di Shaffer, che cercheremo di far emergere nella nostra messinscena. Senza, per questo, tradire l’ironia e il fascino che l’autore imprime nei personaggi e nei colori del racconto, sin dalle prime battute. Proveremo a mettere in luce proprio l’aspetto più interessante di questo meraviglioso testo: ovvero la malattia dell’uomo moderno che in nome del culto esclusivo di sé, sta addirittura arrivando a privarsi del sentimento più nobile e grande che possa esistere: l’amore. Si tratta di un giallo pieno di colpi di scena e comicità; non è un caso infatti, che il ruolo dello scrittore sarà interpretato da Greg in coppia con Fabio Troiano, ed entrambi attraverso l’ironia ed una comicità inglese, condurranno lo spettatore in un gioco teatrale estremamente avvincente. Fabrizio Coniglio

ACTOR DEI 2024

Actor Dei racconta la storia e il messaggio di un uomo eccezionale che ha fatto della sua esistenza un esempio di coerenza ed onestà, la più grande opera musicale su Padre Pio. Padre Pio, interpretato da Attilio Fontana, è l’Actor Dei, l’attore di Dio uomo di profonda azione e di poca parola, un vero combattente, una figura straordinariamente attuale. L’opera, che vede in scena ben 23 artisti tra cantanti-attori, ballerini ed elementi di coro, è suddivisa in tre grandi momenti – la giovinezza, la maturazione spirituale e la costruzione dell’ospedale – rappresentati attraverso scene oniriche come il duello tra Padre Pio e il diavolo, suo alter ego, e quadri reali, veri e propri tableaux vivants di vita quotidiana.

BASTARD SUNDAY

Bastard Sunday dimostra tutta la potenza e l’attualità del lavoro di Cosimi, Ispirato alla figura e all’opera di Pier Paolo Pasolini. Debuttato nel 2003, ripresentato al Teatro di Roma nel dicembre 2015, sta vivendo una nuova urgenza scenica. Bastard Sunday amplifica e viviseziona, attraverso un’impalcatura drammaturgica la visione poetica pasoliniana, aprendola ad una complessità inedita. Interpretato da due figure che rappresentano l’anima maschile e femminile del poeta, Bastard Sunday si muove in un paesaggio astratto, sospeso, rarefatto che arriva alla fine a caricarsi di un presagio di speranza. Bastard Sunday si avvale per le musiche della collaborazione del musicista/compositore berlinese Robert Lippok dei To Rococo Rot, artista tra i più interessanti e innovativi della scena musicale elettronica europea.