TIME TRAVELER 2024

“Il sempre è fatto di attimi”. Fedele a questo motto, Ute Lemper ha celebrato il suo 60° compleanno con un progetto speciale. I traguardi di una vita – 45 anni – raccontati con le storie e le canzoni dai palchi calcati durante il suo percorso creativo. Ute ci trasporta in un viaggio musicale e poetico attraverso il tempo, passando da Weimar, Berlino, Parigi, Londra, New York e Buenos Aires, toccando luoghi e culture di tutto il mondo. Time Traveler è un mosaico che rispecchia la vita di Ute in momenti ed epoche diverse, con memorie, musica e aneddoti. Oltre ai brani composti da Weill, Piazzolla, Brel, Kan-der, Gershwin, Waits e Alberstein, il programma è arricchito dalle sue composizioni. Ute Lemper ha infatti scritto canzoni ispirandosi ai testi di Bukowski, Neruda e Coelho, per citarne alcuni. In particolare, le sue composizioni più recenti riflettono il suo sentirsi una “time traveler”. “A volte la musica e i sogni sono più belli della realtà”.
DA QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO!

Da questa sera si recita a soggetto, ovvero si improvvisa. Come prevedere dunque cosa accadrà proprio durante lo spettacolo che vedrete voi? Dipende dal pubblico, dal clima, dagli attori, da chi sceglierà di parlare per primo. A soggetto, ovviamente; a braccio, con dei punti fissi ma senza copione. Si parte dalla pièce di Pirandello, il quale nell’avvertenza posta in testa al terzo dramma della trilogia del teatro nel teatro si premura di scrivere al primo rigo: “L’annunzio di questa commedia, così nei giornali, come nei manifesti, dev’esser dato, senza il nome dell’autore”. Ovvero senza il suo di nome. E nell’elenco degli attori e delle attrici in cartellone mette al primo posto: “col concorso del pubblico che gentilmente si presterà”. Da questo testo si partirà per un viaggio, sempre accompagnati dal capocomico Paolo Rossi e la sua compagnia di giro, in un percorso sì pirandelliano, ma anche profondamente attuale. Perché Paolo da un lato parla direttamente con Luigi Pirandello e si lascia consigliare e portare avanti nella trama, dall’altro resta e rimane ancorato alla realtà, e a come la realtà odierna e più spiccia non possa non entrare inevitabilmente in qualsiasi cosa che sia viva come il teatro. La vita nel teatro, dunque, ma anche il teatro nella vita, ovvero il nostro bisogno continuo di mostrarci performanti in tv e sui social. Forse ci siamo tutti trasformati in personaggi tragicomici in cerca d’autore. “Ma scusa, se Pirandello pur di mantenere il segreto più misterioso sul suo testo ha fatto togliere il proprio nome dal cartellone”, dice Paolo Rossi, “chi sono io per spoilerare ciò che accadrà nello spettacolo di questa sera? Non sono mica un indovino, sono un comico scavalcamontagne.
L’AVARO anonima gr

In questa rilettura di Moliere, non ci si è limitati ad una semplice rilettura dell’opera, ma è stato il frutto di un passaggio delle azioni e dei personaggi, da una Francia indefinita alla nostra realtà regionale, ridisegnando il linguaggio ed i caratteri con una personalità tipica levantina. Pur lasciando inalterato il valore letterario del testo e lo spirito originario dei personaggi, la rielaborazione ha dato un ritmo scenico che rispecchia la frenesia della nostra epoca. Il linguaggio non segue né la ricercatezza del teatro classico, né tantomeno il dialetto del teatro popolare, ma il sound popolare-metropolitano, cioè la semplice spontaneità del parlare di tutti i giorni. La comicità poi colora tutto lo spettacolo con gag, battute e l’intreccio della storia.
VERTIGINE

Ogni uomo è un abisso e dà le vertigini a guardarci dentro. (Georg Buchner) Vertigine è la fascinazione con il vuoto, con la caduta, con il volo impossibile. Vertigine è l’istante prima, la possibilità della follia, in bilico tra seduzione e paura. In prima assoluta, Elisa Barucchieri indaga sulla umana fascinazione per la propria condizione, tra vuoti, voragini e instabili certezze.
Premio DANZA AL PICCINNI – II Edizione & SERATA DI STELLE BARESI DELLA DANZA

La serata si aprirà con premiazione ed esibizione dei gruppi e del/la solista che saranno designati vincitori del contest del Premio DANZA AL PICCINNI che si terrà il 23 aprile prossimo al Teatro Kismet. La seconda edizione Premio DANZA AL PICCINNI è un’iniziativa specificatamente concepita per la valorizzazione delle scuole di danza dell’area metropolitana di Bari, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bari e Teatro Pubblico Pugliese, con la curatela artistica della compagnia AltraDanza diretta da Domenico Iannone e, da quest’anno, anche in collaborazione con ResExtensa | Porta d’Oriente, il Centro Nazionale di Produzione della Danza diretto da Elisa Barucchieri. Nella seconda parte di serata, e con un’operazione del tutto inedita, andranno in scena interpreti di spicco nel panorama della danza contemporanea, tutti originari di Bari e provincia, coreografati dalle coreografe e dai coreografi baresi attivi sulla scena nazionale ed internazionale, e cioè: Elisa Barucchieri (direttrice artistica di ResExtensa | Porta d’Oriente – Centro Nazionale di Produzione della Danza), Carmen De Sandi (direttrice artistica del Collettivo Sinespazio), Simona De Tullio (direttrice artistica della compagnia Breathing Art Company e del Premio Internazionale di Danza San Nicola), Roberta Ferrara (direttrice artistica della compagnia Equilibrio Dinamico e del progetto Equilibrio Dinamico Ensemble), Domenico Iannone (direttore artistico della compagnia AltraDanza e della rassegna Esplorare), ed Ezio Schiavulli (direttore artistico della compagnia EZ3, dell’Ente di Promozione della Danza Associazione RI.E.S.CO. e del progetto Network Internazionale Danza Puglia). Tra le special guest che hanno già confermato la loro presenza, ci sarà il gradito ritorno di Alessio Rezza, étoile del Teatro dell’Opera di Roma.
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO

Jack Worthing, uomo baldanzoso dagli sconosciuti natali, vive in campagna insieme a Cecily, una ragazza diciottenne di cui è tutore, e con l’istitutrice di quest’ultima, Miss Prism. Jack decide di trasferirsi a Londra e di frequentare i salotti cittadini presentandosi come Ernest: intende soprattutto visitare la casa dell’amico Algernon Moncrieff, per poter incontrare sua cugina, la bella Gwendolen Fairfax, della quale è intenzionato a chiedere la mano. La giovane accetta la proposta di matrimonio, convinta anche dal fatto che il suo pretendente si chiami Ernest, nome che su di lei esercita un particolare fascino. Intanto Algernon viene a sapere che all’amico è stata affidata la giovane Cecily e, desiderando conoscerla, va in campagna: riesce ad entrare in casa e la seduce, affermando di essere il fratello minore di Jack. Nel frattempo arriva lo stesso Jack, raggiunto presto da Gwendolen, decisa a sposarsi nonostante l’opposizione della madre, Lady Bracknell, ostile al matrimonio per aver scoperto che Jack è un orfano, poi adottato da una famiglia benestante. Cecily e Gwendolen così diventano amiche ma, confidandosi, scoprono che i rispettivi fidanzati hanno mentito sulla propria identità; dopo vari litigi tra i quattro, però, tutto pare appianarsi. Di lì a poco, in cerca della figlia Gwendolen, giunge in campagna anche Lady Bracknell, che viene a conoscenza del fidanzamento del nipote Algernon con Cecily e, vista la ricca dote della ragazza, lo approva senza riserve
IL POETA DI COMPAGNIA

Un affascinante e coinvolgente racconto per immagini, reperti, reading, musiche e testimonianze che fanno di questo doveroso omaggio a un uomo che tanto ha lasciato in eredità alla sua città, un vero e proprio spettacolo multidisciplinare.
L’ITALIA DELLA COSTITUZIONE: UN PAESE UNITO PER LA GIUSTIZIA, LA DEMOCRAZIA E LA PACE
«La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta: lo lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno, in questa macchina, rimetterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere quelle promesse, la propria responsabilità».A distanza di 70 anni dalle parole di P. Calamandrei, ci sentiamo ancora impegnati con lo spirito e con la volontà a “mantenere” le promesse della nostra Costituzione? Avvertiamo ancora la “responsabilità” di mantenere in vita quei principi fondativi della Costituzione che le hanno permesso di creare, in uno dei momenti più tristi della nostra storia, l’unità per la giustizia, l’unità per la democrazia, l’unità per la solidarietà e l’unità per la Pace?Proveremo a discuterne, in un momento in cui la guerra, l’indifferenza, l’egoismo e l’autoritarismo politico sembrano disattendere quelle promesse e frantumare l’unità solidale della nostra Repubblica. Rosy Bindi Laureata in scienze politiche, assistente del prof. Vittorio Bachelet all’Università La Sapienza, Vicepresidente nazionale dell’Azione Cattolica, inizia l’attività politica nel 1989, quando viene eletta, come indipendente nelle liste della DC, al Parlamento europeo. Il suo impegno ė rivolto al rinnovamento della politica e alla qualità della democrazia, la difesa della Costituzione, la giustizia sociale e la legalità.Nel ‘94 è eletta alla Camera dei deputati nelle liste del PPI, ed è tra i protagonisti della nascita dell’Ulivo e nel 2007 del Partito Democratico di cui sarà eletta presidente dell’Assemblea Nazionale nel 2009.È stata ministro della sanità (governi Prodi I e D’Alema) e delle politiche per la famiglia (governo Prodi II); vicepresidente della Camera dei deputati e presidente della Commissione parlamentare antimafia.Ha fatto parte del gruppo di lavoro vaticano sulla scomunica ai mafiosi. È membro della presidenza di Libera, ha fondato l’Associazione Salute diritto fondamentale; è docente della Pontificia Università Antoniana e Presidente del comitato nazionale per il centenario della nascita di don Lorenzo Milani.Ha pubblicato: La salute impaziente, Jaca book, 2005; La famiglia, La scuola, 2007; Quel che è di Cesare, Laterza, 2009
VENERE E ADONE

PARTS

LibrArts / Nadia Beugrè PARTS filmed performance – Installazione performativa filming and editing Rubén Pioline a seguire TALK con Nadia Beugrè e Mackda Ghebremariam Tesfaù