P COME PENELOPE

La domanda dalla quale siamo partiti è chi è Penelope oggi. Una donna che aspetta per anni un uomo che non sa dire se sia vivo o morto, di cui riceve nel tempo informazioni frammentarie, più vicine al “si dice” che alla realtà dei fatti. Una madre che cresce da sola un figlio che, a sua volta, non ha mai conosciuto il padre e che, nutrito dal suo ricordo, si appresta a diventare un uomo. Il processo drammaturgico parte dall’etimologia del nome “Penelope”, anatraccola, con esplicito riferimento a quell’episodio dell’infanzia del personaggio secondo cui la futura moglie di Ulisse fu vittima di un tentativo di affogamento da parte del padre. Nell’interpretazione che della vicenda nota si vuole dare, questo accadimento fa della nostra Penelope un personaggio traumatizzato. In uno spazio chiuso, asettico, come un laboratorio di analisi, mettiamo sotto il microscopio l’iconica storia di Penelope, cerchiamo di restituire alla figura universale del mito il suo sguardo negato, quello della donna che l’ha subito-vissuto, riconoscendo così una funzione attiva nella narrazione della sua vita. La nostra P, bloccata in questo spazio, itera il suo fare e disfare la scena – come la Penelope omerica faceva e disfaceva la tela – raccontandosi, ricostruendo il suo passato e immaginando il suo futuro. P ripercorre la sua esistenza segnata dal rapporto con il padre, trascorsa aspettando un uomo che non è mai tornato, interrotta per un figlio che, una volta cresciuto, ha scelto di non aspettare e di partire. In una sorta di confronto tra le triadi dei ruoli maschili e femminili: padre, marito, figlio e madre, moglie, figlia. La chiave ironica con cui affrontiamo queste tematiche universali, riporta immediatamente l’indagine intorno al mito al nostro vivere contemporaneo, restituendoci un’educazione sentimentale al femminile che vuole mettere al centro la ricerca della felicità.

TRAME SU MISURA VOL. 2

Lo spettacolo è il secondo volume del ciclo di azioni sceniche denominato Trame su Misura. Un ciclo narrativo basato su riscritture di Renzo Boldrini di alcune fiabe e storie. Anche in questo secondo volume si raccontano due storie, con un’originale modalità che fonde lettura animata e disegno dal vivo. Uno spettacolo coloratissimo grazie ai pennelli, ai disegni della bravissima Daria Palotti, musicale grazie alle rime di Renzo Boldrini e le musiche e gli effetti sonori di Roberto Bonfanti. Due storie diverse per dinamica narrativa e scelte compositive ma legate intimamente dallo stesso filo tematico: il rapporto, straordinario, fra nonni e nipoti.

CARLO LUPO

“Caro Lupo” è l’inizio di una lettera che ha il sapore di una fiaba.In una buffa casa in mezzo al bosco si sono appena trasferiti la mamma, il papà e Jolie, una bambina coraggiosa con una fervida immaginazione. Jolie ama le costellazioni, il suo inseparabile orso di pezza Boh e le cose che fanno un po’ paura. I suoi genitori sono eccentrici e in molte faccende affaccendati, quindi non le credono quando la bambina nota una presenza insolita provenire dal bosco, che la affascina e la terrorizza insieme. E quando Boh scompare, Jolie decide di partire alla sua ricerca verso l’ignoto, si addentra nel bosco, si imbatte in ombre scure e quando pensa di essersi perduta per sempre, Nonno Nodo e Nonna Corteccia le regaleranno la chiave per affrontare la paura. Perché essa si può addomesticare e, se guardata da vicino, sa diventare piccola e preziosa. Dipende sempre dal nostro sguardo su di lei.

SEI STATO TU

Cosa produce stima? Cosa genera rispetto? Come ti comunico il mio rispetto? Come ti fai rispettare?Sono regole che arrivano dall’esterno? Dalla famiglia, dal gruppo di pari, dalla scuola?è qualcosa che sento dentro di me? Ciò che rispetto in famiglia è diverso da ciò che rispetto nel gruppo di amici? Una storia contemporanea, o forse un thriller per ragazzi che, con un approccio ironico e sorprendente alla realtà e alla sua rappresentazione, propone un tema molto sentito fin dai primi anni della vita sociale: quello del rispetto e delle regole di relazione tra pari e con gli adulti.

ARCOIRIS

Una bizzarra maga fuggita da un mondo tutto rosso racconta come sono nati i colori. Per scongiurare l’immobilità e la tristezza di un mondo solo grigio e nero, scende nella sua cantina laboratorio e attraverso strane combinazioni scopre i colori fondamentali: prima il blu, poi il giallo, infine il rosso. Ma dopo il primo entusiasmo si rende conto che questi colori da soli non funzionano. E allora …Che cos’è il colore? Il colore è lo sguardo che gettiamo sul mondo e che ci restituisce sensazioni, emozioni, sentimenti. Il colore è un luogo dell’anima dove abita la nostra personale maga delle combinazioni.Qui, grazie ad un abile disegnatrice e al supporto tecnico di una lavagna luminosa la musica diventa un pennello che crea immagini e da forma ad atmosfere suggestive.Arcoiris, questa donna-maga-bambina, il cui nome in castigliano significa Arcobaleno e racchiude in sè il senso dell’ intero spettacolo, è l’umanità ingenua che non si interroga sulle proprie azioni se non quando costretta dagli eventi.É un personaggio frizzante: diverte, intenerisce, fa pensare.

UNA STORIA CHE NON STA NÉ IN CIELO NÉ IN TERRA

Raccontare una storia è un’arte antica tra le più affascinanti. Le parole del narratore seducono lo spettatore, che si abbandona al suono di esse, facendosi trasportare in una realtà frutto dell’immaginazione. Questa leggenda tarantina è una foto in bianco e nero.L’attrice Daria Paoletta, racconta la vita di un paese di mare della Puglia, ai tempi in cui le donne usavano portare i capelli raccolti e le spalle avvolte in scialli neri. Eppure, il passato si riscopre essere presente: i vicoli del paese, dove risuonano le voci delle comari che sanno tutto di tutti; Marionna e Cataldo, i protagonisti, si sposano giovani, inesperti della vita, vivono in pieno il conflitto esistenziale di aderire alla volontà degli altri prima ancora che alla propria; la lotta della vita che cerca di prevalere sulla morte; l’amore, vincitore di ogni avversità umana.L’arrivo delle sirene, seducenti ma ambigue, concede alla storia il fascino tipico delle figure mitologiche. L’attrice in scena utilizzerà mezzi semplici e diretti, quali la voce, il corpo, qualche oggetto per creare suggestioni.

MATTIA E IL NONNO

Mattia e il nonno è un piccolo capolavoro scritto da Roberto Piumini, uno degli autori italiani più apprezzati della letteratura per l’infanzia. In una lunga e inaspettata passeggiata, che ha la dimensione forse di un sogno, nonno e nipote, si preparano al distacco, a guardare il mondo, a scoprire luoghi misteriosi agli occhi di un bambino, costellati di incontri magici e piccole avventure pescate tra i ricordi, per scoprire alla fine che non basta desiderare per ottenere qualcosa, ma bisogna provare e soprattutto non smettere mai di cercare. In questo delicato passaggio di consegne il nonno insegna a Mattia, giocando con lui, a capire le regole che governano l’animo umano e come si può a rimanerevivi nel cuore di chi si ama. Una tenerezza infinita è alla base di questo straordinario racconto scritto con dolcezza e grande onirismo. Un lavoro che ci insegna con gli occhi innocenti di un bambino e la saggezza di un nonno a vivere la perdita come trasformazione e a comprendere il ciclo della vita.

GIOCONDO

“Giocondo” è uno spettacolo dedicato alla poesia giocosa italiana che parte dalle prime importanti testimonianze di scrittura giocosa come quella di Cielo d’Alcamo, Cecco Angiolieri, Rustico Filippi, Gioacchino Belli, Giorgio Baffo e tanti altri.IL CARRO DEI COMICI propone un viaggio frizzante arricchito attorialmente dai lazzi tipiciIL CARRO DEI COMICI propone un viaggio frizzante arricchito attorialmente dai lazzi tipici della Commedia dell’arte e da una interpretazione vivace e adatta ad un pubblico di tutte le età.Ad accompagnare l’attore vi sono musicisti-cantanti che sorreggono le prove più esilaranti dei testi declamati, nel recupero degli stornelli, canzoni, non-sense della tradizione italiana e più palesemente meridionale.Uno spettacolo nel quale si gioca con il pubblico presente , si canta, sirecita, si danza, nella direzione del recupero dell’oralità drammatica tipica dei cantastorie medioevali o dei giullari che erano soliti “pungere” con sarcasmo i potenti ed educare la gente ridendo.La poesia in GIOCONDO, nella pregevole forma della comicità, diviene esempio letterario, per stile e per forma, stilemi perfetti

BARI DIVERSA – 3 MARZO – dalle ore 17.30

● Giulia BlasiDIVENTARE ADULTI MIGLIORI CON IL FEMMINISMOlectio Si può diventare adulti migliori con la pratica del femminismo? La risposta è sì, anche se non è né immediato né semplice. I femminismi, da sempre pratica collettiva, ci indicano la strada per una società più giusta, più equa e perché no, più gentile. E diventare adulti migliori si può, anche se adulti lo si è già. Giulia Blasi è una scrittrice e formatrice, autrice di diversi romanzi, dei saggi Manuale per ragazze rivoluzionarie e Rivoluzione Z e di Brutta – Storia di un corpo come tanti, editi da Rizzoli. Ha all’attivo diverse campagne di sensibilizzazione su questioni relative ai diritti civili e di autodeterminazione, fra le quali #quellavoltache, antesignana di #metoo in Italia. Il suo ultimo romanzo, Scintilla nel buio, è uscito il 7 marzo 2023 per Il Battello a Vapore. ● Marina Pierri, Claudia FauziaATTIVISMO E SUDDibattitomodera Maura Gancitano Argomento principale del dibattito è la rappresentazione crossmediale del sud e dei suoi stereotipi, ma anche di come combatterli. Con riferimento, ovviamente, anche ai personaggi femminili. Marina Pierri è co-fondatrice e direttrice artistica di FeST – Il Festival delle Serie Tv. Studiosa di narratologia, il suo primo libro Eroine (Edizioni Tlon) esplora gli archetipi narrativi nel Viaggio dell’Eroina. È seguito dal podcast intitolato Soglie – Viaggio nei Mondi Narrativi (Storytel) e dalla Mosca d’oro Lila (Giulio Perrone Editore). Per il gruppo Gedi cura Storie, il vodcast per Fem e Onepodcast. Series Developer per EDI Effetti Digitali Italiani, fa anche parte del coordinamento scientifico della scuola online di solidarietà fondata da Francesco Trento, Come si scrive una grande storia. Insegna, inoltre, Storia dell’innovazione televisiva nel Master in Series Development di Netflix della Civica Scuola di Cinema di Milano. Claudia Fauzia, Fondatrice e Presidente Associazione Malafimmina, ha una solida formazione in economia, ampliata con un master in Studi di genere. Project Manager e consulente specializzata in Diversità e Inclusione, la sua ricerca e il suo attivismo fondono insieme femminismo e questione meridionale. Il suo campo di expertise si concentra negli studi sul Sud, di cui esplora il potenziale rivoluzionario come spazio di lotta ai margini del potere. Ama il reggaeton femminista e le panelle siciliane. Nel 2022 il suo impegno per il riconoscimento dei diritti umani le è valso il premio Rosa Parks.

BARI DIVERSA – 2 MARZO – dalle ore 16.30

● INTRODUZIONE A BARI DIVERSAa cura diMaura Gancitano e Andrea Colamedici – TlonInes Pierucci – Assessora alla Cultura, Comune di BariPaolo Ponzio – Presidente TPP – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura ● Lorenzo GasparriniPERCHÉ IL FEMMINISMO SERVE ANCHE AGLI UOMINIlectio I femminismi parlano da secoli anche al genere maschile che però non ascolta. E non solo: s’inventa che quei discorsi siano “contro” il genere maschile, perdendo una grande occasione per ripensarsi e liberarsi da tanti condizionamenti nocivi dovuti a una cultura patriarcale che si pensa unica, “naturale” e inattaccabile. Lorenzo Gasparrini (1972) è un filosofo femminista, divulgatore e formatore. Conduce seminari, workshop, laboratori; è autore di vari saggi e articoli su riviste. Tra i suoi libri ricordiamo NO. Del rifiuto e del suo essere un problema maschile (effequ, 2019), Diventare uomini. Relazioni maschili senza oppressioni (Settenove, 2021), Ci scalderemo al fuoco delle vostre code di paglia (D editore, 2023), I ragazzi possono essere femministi? (Settenove, 2023). Con Edizioni Tlon ha pubblicato Non sono sessista, ma… Il sessismo nel linguaggio contemporaneo (2019) e il contributo “Maschilità tossica” nella raccolta Anche questo è femminismo (2021). ● Alessia Dulbecco, Alberto FornasariPARITÀ PER BAMBINI E BAMBINE, RAGAZZI E RAGAZZEdibattitomodera Maura Gancitano Insieme ragioneremo sul ruolo centrale dell’educazione nella prevenzione e decostruzione dipregiudizi e stereotipi per una valorizzazione delle differenze. Alessia Dulbecco (1985) è una pedagogista e counsellor specializzata in ambito DE&I (diversity, equity, inclusion). Dopo un decennio di attività all’interno di Centri Antiviolenza in Liguria e Toscana, è attualmente freelance e si occupa di condurre formazioni e laboratori all’interno di scuole, aziende e associazioni finalizzate a contrastare le discriminazioni. Scrive per diverse testate culturali, “si è sempre fatto così! Spunti per una pedagogia di genere” edizioni Tlon è il suo primo saggio. Alberto Fornasari (Dottore di ricerca in Dinamiche educative ed educazione alla politica) èprofessore associato di Pedagogia sperimentale presso il il Dipartimento di Scienze dellaFormazione, Psicologia, Comunicazione-Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Direttore del CIRPAS (Centro Interuniversitario di Ricerca e Formazione Popolazione, Ambiente, Salute).Delegato del Dipartimento per la Terza Missione, Direttore del Laboratorio di Pedagogia Interculturale. ● Giorgiomaria CornelioPENSARE QUEER TRA POESIA E LETTERATURAspeech Perché la poesia è da sempre uno strumento queer? Come ci aiuta a ripensare il mondo, a mettere in questione la sua “naturalità”? Ripercorrendo un percorso che mette insieme letteratura e nuova rinascita immaginativa, questo intervento vuole esplorare l’importanza del linguaggio poetico nella nostra contemporaneità. Giorgiomaria Cornelio è nato a Macerata nel 1997. E’ poeta, regista, curatore del progetto “Edizioni volatili” e redattore di “Nazione indiana”. Ha co-diretto insieme a Lucamatteo Rossi la “Trilogia dei viandanti” (2016-2020), presentata in numerosi festival cinematografici e spazi espositivi. Suoi interventi sono apparsi su «L’indiscreto», «Doppiozero», «Antinomie», «Il Tascabile Treccani» e altri. Ha pubblicato “La consegna delle braci” (Luca Sossella editore, Premio Fondazione Primoli, Premio Bologna in Lettere) e “La specie storta” (Edizioni Tlon, Premio Montano, Premio Gozzano Under 30). È il direttore artistico della festa “I fumi della fornace”.