LE AVVENTURE DI ALICE

Bruno Bettelheim scrive: “Alice nel paese delle meraviglie” ha tutte le peripezie, i personaggi, la velocità d’azione della fiaba, di cui conserva l’incanto e la sorpresa, ma vi immette inconsuete profondità di significati, variando continuamente le prospettive e operando vertiginosi, e non del tutto innocenti, giochi tra senso e nonsenso, tra la realtà come crediamo di conoscerla e una nuova realtà che sempre si trasforma. Vivendo la sua favola, Alice crescerà di nuovo, ma non sarà più la stessa.” Metafora della difficoltà di essere all’altezza delle situazioni che di volta in volta la vita propone, lo spettacolo affronta i temi della crescita e dello sviluppo individuale della protagonista, che oppone alle logiche assurde e incomprensibili del paese delle meraviglie la logica del buon senso. Alice affronta il suo viaggio interiore confrontandosi con archetipi e con oggetti animati, che le pongono non pochi problemi facendole apparire quel mondo delle fiabe non così semplice come lo si immagina ma molto complesso, nel quale “scegliere” determina la condizione di continuare la propria avventura raggiungendo la parte più profonda di sé. Solo il risveglio lenirà e trasformerà la propria esistenza in altro da sé, una persona più matura in grado di leggere la realtà in modi completamente diversi, non più rasserenante ma caleidoscopica.
IL RACCONTO DELLA PRINCIPESSA GUERRIERA

QILONG! IL DRAGO VERDE

LA SINFONIA DEI GIOCATTOLI

Giocare con le mani, con i colori, con le forme, con gli oggetti, con la luce, e poi comporre, smontare, ricomporre. Buttare tutto all’aria e, come un giocoliere prendere tutto al volo, davanti agli occhi curiosi degli spettatori, per costruire nuovi giocattoli, forme colori. Come nella creazione di Lepold Mozart anche la musica è un gioco: un rumore, un suono, un personaggio, un …giocattolo.Cosa troverà nelle sue tasche uno stralunato mimo giocoliere, cosa nascerà dai fogli di carta che cadono dal cielo in una strana pioggia colorata, e poi in una scatola quante sorprese scopriremo, e quali magie nasconde un cassetto o la porta della stanza di sogni?Nella ricerca stilistica del Teatro dei colori, e anche in questo lavoro, l’attore animatore interagisce con la terza dimensione e attraversa i materiali cromatici. Il corpo dell’attore si muove in una comica e paradossale danza mimica con gli oggetti.Leopold Mozart famoso musicista, e padre di Wolfang Amadeus Mozart (il padre del genio della musica) compose La Sinfonia dei giocattoli, che venne originariamente scritta come “Fantasia per strumenti musicali”. Nella sinfonia non vi sono solo strumenti musicali classici, ma effetti e rumoristiche, che si accostano ai vari personaggi e oggetti animati, utilizzando richiami per cucù e altri uccelli, triangoli, tamburi, trombe, legni, metalli, in una partitura atipica e gioiosa. In seguito, la composizione venne rinominata come “Sinfonia per bambini” e venne attribuita a Joseph Haydn, ma altri studi attribuiscono la sinfonia anche a Edmund Angerer.Base della partitura teatrale sono le composizioni di Sonia Delaunay e ai suoi magici “libri neri”, alla quale il Teatro vuole rendere omaggio.
FIABE DOLCI, DOLCI DA FIABA

Da diversi anni Fabio Scaramucci porta nelle piazze italiane i suoi spettacoli che si possono definire di “conta/canta/storie”. Sono spettacoli che accomunano in un’unica esperienza gli spettatori di tutte le età, grazie a storie e canzoni che fanno parte al contempo del vissuto dell’adulto e del bambino. “Fiabe dolci, dolci da fiaba” si inserisce in questo percorso, e narra le avventure di bambini golosi o affamati, protagonisti di fiabe popolari il cui fascino è sempre vivo. Ecco allora la bionda Riccioli d’Oro entrare nella casa di tre orsi e mangiare la loro colazione. Ecco una bimba golosa di frittelle alle prese con un cattivissimo zio (in Friuli e Veneto “Barba Zucon”, in altre regioni Zio Lupo). Ed ecco ancora due bimbi alle prese con la casetta di marzapane e la terribile strega Rosicchia. Tre fiabe fra le più classiche che i bambini di oggi non sentono più raccontare così spesso nelle loro case, anche se la fame di racconti è sempre viva in loro. E fra le storie ecco sbucare altri protagonisti di storie/canzoni. Come Johnny Bassotto, il poliziotto in grado di capire chi ha rubato la marmellata; Maramao, il gatto a cui piaceva mangiare pane e bere vino; la bella Tartaruga che con la sua lentezza ha trovato un mare di gelato; il cagnolino Virgola, che ci insegna che non basta il cibo per vivere, ci vuole amore.
BIANCANEVE tieffeu

Biancaneve è la nuova produzione di Tieffeu, che da più di trent’anni porta avanti la valorizzazione della fiaba attraverso il teatro di Figura. Grandi libri fanno da cornice alla storia, dove gli scenari si aprono a pop up e danno vita alle ambientazioni e alle figure da tavolo. I personaggi della fiaba rivelano la contrapposizione tra i vizi e le virtù: dalla regina che ha perso il primato della bellezza e abituata alle cattive abitudini che la tormentano, si camuffa in una perfida strega per riconquistare ciò che non ha più; a Biancaneve, pura d’animo, cede comunque alla tentazione di gustare una bella mela; al principe stanco dall’essere circondato nella vita di corte dagli artificiosi convenevoli, si innamora delle virtù della candida Biancaneve. Fanno da contraltare dei personaggi che seppur sono l’emblema dell’immaginario fiabesco, rappresentano la bocca della verità, e allora abbiamo uno specchio che “rispecchia” gli aspetti obiettivi della realtà e che però non si è disposti ad accettarli e i grotteschi nani del bosco che cercano di aiutare e proteggere la protagonista dalle tentazioni che sono sempre in agguato e a portata di mano.
PULCINELLA DALLA BRACE ALLA PADELLA

Eccoci ancora con Pulcinella alle prese con una delle sue mirabolanti avventure. Sua moglie Teresina, gli chiede di portarle un preparato miracoloso che rende le donne più belle. Non è però possibile trovarlo, perché non è ancora in commercio. Caparbiamente Teresina lo vuole a tutti i costi e Pulcinella è costretto a mettersi in cammino per cercarlo. Incontrerà, così, una serie di personaggi che un po’ per caso e un po’ per fortuna, lo faranno approdare da una figura inquietante che finalmente gli darà il preparato. Ma questa pozione non è esattamente ciò che Teresina si aspetta di avere e…la storia continua e le sorprese non finiscono.
BRUTTO ANATROCCOLO simona bucci

Spettacolo concepito per un pubblico giovane (dai 3 ai 10 anni) che ruota attorno alla figura del Brutto anatroccolo come metafora del concetto di diversità e accettazione di se stessi e degli altri, il superamento delle proprie paure e vulnerabilità. Il disagio del brutto anatroccolo, questo suo sentirsi diverso e rifiutato, rende il personaggio riconoscibile ad ognuno, perché ogni bambino è…un brutto anatroccolo!
IN-CONTRO

Un trittico che apre una finestra di osservazione sulle differenti cromie possibili nelle relazioni. Incontri e contrapposizioni indagate attraverso il corpo. Tre progetti coreografici che indagano questa tematica: Amabili resti indaga l’intimità di un ricordo, una lontana memoria che rivive nella figura di una donna che si spinge alla ricerca dell’armonia e disarmonia, dell’ideale e dell’illusione -TRATTIDIVISIALTERATI- vuole indagare le ambiguità tra la ricerca di un contatto profondo con sé e con l’altro, ovvero gli aspetti spirituali e relazionali dell’esistenza. Koi No Yokan è un’espressione di lingua giapponese che rappresenta la sensazione di aver incontrato la persona per cui si è destinati. Un presentimento di un legame profondo, che troverà conferma soltanto col tempo. Chiude la serata la presentazione del lavoro coreografico con gli artisti partecipanti ai laboratori; la partecipazione di Fabio Bacaloni e Stefania Tramacere e le musiche originali eseguite dal vivo da Cesko.
…QUESTI MI SONO CAPITATI!!!

Il progetto sviluppa, tra musica e brevi approcci dialettici col pubblico, una performance di teatro canzone alla riscoperta ironica e scanzonata dei tratti e della cultura del nostro tempo, anche alla luce del processo di generazione umana e sociale e di un nuovo concetto di genitorialità. Si focalizza sui temi della provocazione e dello scardinamento di stereotipi sociali e attraverso canzoni-racconto, assortiti in una doppia veste di CantAutore ed Interprete, presta il proprio estro, gusto ed interesse personale ad un colloquio interscambio di osservazioni/impressioni/provocazioni.